Paolo Russo wrote:
> [luciano buggio:]
> >Non vorrei scoprirmi dicendo che non ho sottomano il testo,
> Ahia. Senza fare disegni non so bene come spiegare.
> Nel libro c'e` una figura abbastanza eloquente a
> pagina 132.
> >ma
> >desidererei, se � possibile in poche parole, che tu mi riferissi questa
> >spiegazione, o che solo me ne accennassi (se ti pare sufficiente fornirmi
> >anche solo l'ordine di idee).
> All'inizio del libro Feynman parla di riflessione in
> prossimita` delle superfici, poi molto dopo spiega che
> in effetti i fotoni vengono assorbiti e riemessi dagli
> elettroni del vetro e che questo avviene in tutto lo
> spessore del vetro. L'assorbimento e la conseguente
> riemissione complessivamente fanno ruotare la
> lancetta di 90 gradi (nel caso del vetro). Feynman
> spiega che ogni straterellino infinitesimale di vetro
> da' il suo contributo, ma che la somma di tutti i
> contributi finisce con il coincidere con le regolette
> che aveva fornito all'inizio e che riguardavano le
> superfici, compresa quella dell'inversione della
> freccia nella riflessione aria-aria. Quindi il calcolo
> basato sulle superfici e` in effetti un trucco per
> semplificare i calcoli.
Come sospettavo.
Nel capitolo 2 F. descrive la doppia riflessione su una lastra di vetro
come
se avvenisse sulle due interfacce (vuoto-vetro e vetro vuoto). assumendo
per scontato, senza problematizzare, che i fotoni "rimbalzino" anche
sull'ideale piano che separa il pieno dal vuoto nella riflesione sulla
faccia pi� lontana. Alla fine del capitolo avverte per� che finora aveva
"barato", che non � vero che i fotoni interagiscono con la superficie, ed
annuncia che nel terzo capitolo far� vedere come interagiscono con tutto
il corpo del vetro, con tutti i suoi elettroni in particolare.
In questo modo pare che si possa risolvere anche il paradosso della
seconda interfaccia, anche se io non ho capito nulla.
In chiusura del 2 capitolo sarebbe stato nello stile brillante e
discorsivo di Feynman, se lo scopo di questa rivelazione fosse
effettuvamente quello di mettere a posto l'imbarazzante questione che ho
posto, un attacco del genere:"Vi chiederete come cavolo fa un fotone a
rimbalzare su una ideale interfaccia quando proviene dal mezzo e sta per
uscire: su che cosa urta? Mo' ve lo spiego ne capitolo 3".
Ma non lo fa: la domanda � forse troppo intrigante per accontentarsi
della risposta che egli ne da, invitando a pensare che la stessa
riflessione "ordinaria" ed intuitiva sulla prima faccia non avviene
veramente l�, e secondo il mecccanismo del rimbalzo, o altri meccanismi
che, come io sostengo, *non possono che agire localmente".
Ma supponiamo allora che il suo "scattering" totale nel corpo del vetro
funzioni. e che sia questo il modello per spiegare la riflessione
speculare: non avviene cio� in interazione solo con la superficie, ma ha
bisogno di uno spessore, e, pare, anche di *trasparenza* (i fotoni devono
penetrare in profondit�).
Allora questo modello deve andare bene anche per al riflessione metallica,
sull'argento, per esempio.
Vorrei farti una domanda.
*Fino a quale profondit� penetrano i fotoni nel metallo riflettente perch�
si possa avere riflessione, dato che il fenomeno non coinvolge solo atomi
ed elettroni *di frontiera*? Io in un articolo su un quaderno de "Le
Scienze " ho trovato che i fotoni penetrano per la profondit� di mezza
lunghezza d'onda della radiazione interessata:
E' vero?
Ciao.
Luciano Buggio
http://www.scuoladifisica.it
> Ciao
> Paolo Russo
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Received on Fri Feb 14 2003 - 11:14:01 CET