Re: orientamento universitario
Pierpaolo ha scritto:
> Vorrei anzitutto scusarmi per questa domanda un po' insolita,
> ma penso che tra tutti voi ci sia qualcuno che sappia darmi un risposta.
> Sono un diciottenne liceale, in procinto di scegliere a quale facolta' o
> classe di laurea se preferite iscriversi.
La tua domanda e' tutto tranne che insolita :)
Prima di darti la mia risposta, lasciami fare una piccola dissertazione
sulla struttura universitaria, che chissa' perche' appare tanto oscura,
vista dall'esterno...
Eppure nei nostri licei si studiano cose ben piu' complicate :)
Dunque, per beneficio non solo tuo, ma penso di altri: l'universita'
italiana e' articolata in un piccolo numero (non so esattamente, fra 10
e 20) di "Facolta'". Esempi: Ingegneria, Medicina, Giurisprudenza,
Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali...
Non tutte le sedi universitarie hanno tutte le Facolta': per es. a Pisa
non c'e' Architettura.
Poi ogni Facolta' si compone di diversi (oggi numerosi) "Corsi di
Laurea", che con la recente riforma hanno assunto in vari casi nomi
davvero fantasiosi :(
Fisica (o nomi simili, a seconda della sede) e' un corso di laurea della
Facolta' di Scienze MFN. Anche Ingegneria offre diversi corsi di laurea,
di cui non saprei fare tutti i nomi.
I corsi di laurea di una stessa Facolta' a volte sono piu' o meno
vicini, altre volte hanno scarsissime affinita' (pensa ad es. a
Matematica e Scienze Geologiche).
Capita anche che invece corsi di laurea di Facolta' diverse abbiano
qualche connessione, come sono i casi che t'interessano.: infatti
l'incertezza tra Fisica e una qualche Ingegneria e' piuttosto frequente.
Fine della dissertazione.
> Sono molto appassionato di meccanica, elettromagnetismo e termodinamica,
> insomma di fisica!
> percio' la mia scelta ricadrebbe propio su quest'ultima, ma con il nuovo
> ordinamento universitario del 3+2
> o i miei dubbi sull'effettiva preparazione che l'universita' possa ora
> impartire, rispetto ai classici 5 anni.
Veramente "i classici 5 anni" di Fisica erano 4 (sulla carta) mentre
Ingegneria e' sempre stata di 5 anni, in tutti i corsi di laurea.
Mi sembra di capire che devi aver letto interventi sulla perdita di
approfondimento che molti (fra cui anche io) temono consegua da questa
riforma. Pero' non capisco la logica della tua conclusione:
> Quindi ora sto optando per ingegneria delle telecomunicazioni o meccanica,
> se non altro per avere una
> preparazione piu' specialistica su un unico settore della fisica, guardando
> pero' con nostalgia agli altri.
In primo luogo, il problema c'e' anche a Ingegneria: molti dicono che i
corsi di base (quelli che una volta costituivano il "biennio
propedeutico") sono stati ridotti in modo drammatico, per cui oggi
(cosi' leggo) non si ha tempo di capire quello che si studia.
Questo perche' nel triennio, che deve dare un titolo autosufficiente, si
e' voluto (dovuto) fare spazio a materie tecniche e applicative, a
scapito appunto delle basi fisico-matematiche.
Intendiamoci: almeno per quanto riguarda la fisica, questa tendenza nei
corsi d'ingegneria era in corso da decenni. Ora si e' solo accentuata e
consolidata.
Avrei dovuto dire all'inizio che dare consigli a distanza, a persona che
non si conosce, e' pressoche' impossibile: si possono dare solo elementi
di giudizio e indicazioni utili per la scelta.
Non posso valutare quanto e quale sia il tuo interesse per la fisica; ma
se vuoi *capire* i fenomeni, le leggi, le loro relazioni; magari
avvicinarti al mondo della ricerca, allora sta' sicuro che questo non
l'otterrai dagli studi d'ingegneria.
Non voglio riaccendere la solita diatriba e non intendo svalutare il
lavoro dell'ingegnere. Ma bisogna aver chiaro che e' *diverso*.
Non e' vero che a Ingegneria potrai farti una preparazione piu'
specialistica in qualche settore della fisica: non avrai tempo di capire
e di andare a fondo, se e' questo che t'interessa. Potrai diventare
bravo a usare certe applicazioni della fisica; se sarai eccezionale
potrai anche progettare tecniche e strumenti applicativi nuovi.
Ma la fisica ti verra' sempre presentata come uno strumento di cui
servirsi, senza perderci troppo tempo.
Non posso escludere che alla fine dei conti tu scopra che e' proprio
cio' che desideri: vedere la fisica "all'opera" in realizzazioni
concrete.
Un'ultima considerazione, che forse ti complichera' il quadro, ma debbo
farla per non apparire troppo schematico. Da un lato, esistono fisici
che fanno ricerca applicata, e qui la distanza dall'ingegneria si riduce
parecchio. Dall'altro, sono anche esistiti ingegneri che hanno fatto
ricerca perfino teorica, a carattere fondamentale: mi viene in mente
Shannon, fondatore della teoria dell'informazione, che mi pare fosse
appunto un ingegnere. E certamente molti altri in elettronica, teoria
dei segnali, dinamica dei fluidi...
Non mi vengono in mente nomi italiani, pero'...
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
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Received on Sun Feb 09 2003 - 20:25:52 CET
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