On Mon, 27 Jan 2003 12:50:10 GMT, Riccardo Castellani wrote:
> Il 25 Gen 2003, 02:16, rez <rez_at_rez.localhost> ha scritto:
>Pertanto e' in effetti piuttosto difficile comprendere come si originino
>tali differenze nella misura del tempo: tra l'altro ci sono scienziati come
Ah be'.. io la mia risposta provo a mantenerla: arrivano sincroni.
>il prof. Selleri (vedi "La natura del Tempo" ed. Dedalo (forse) ) che
Mi spiace, non sono aggiornatissimo, e` un autore che non conosco:-(
>Non ho capito cosa intendi dicendo che i mesoni "impongono" il tempo
>proprio.
Gia`.. forse intendevo che il mesone puo` considerarsi come un
orologio, ma e` un orologio che scatta una volta sola e cioe`
dopo un certo intervallo di tempo che non si puo` cambiare (si
e` trovato 2,15 milionesimi di secondo).
Il decadimento mesonico e` un processo completamente spontaneo,
indipendente da tutto quel che lo circonda e dalla sua velocita`
rispetto all'ambiente circostante.
Di qui la dilatazione del suo periodo di vita, dovuta a contrazione
relativistica dei tempi, che porta ai risultati che sappiamo.
>Che i moti siano rettilinei e uniformi cosa comporta?
E` una differenza rispetto al gemello astronauta e comporta la
possibilita` di andare in RR, penso.
--
Ciao, | Attenzione! campo "Reply-To:" alterato ;^)
Remigio Zedda | E-mail: remigioz_at_tiscali.it
-- Linux 2.4.18 su Debian GNU/Linux 3.0 "Woody"
Received on Tue Jan 28 2003 - 01:27:23 CET