Il 23 Gen 2003, 03:13, "biagio" <dimiccob_at_libero.it> ha scritto:
.........
> In effetti, a parte gli appunti sulla nostra galassia fatti da altri,
> sostanzialmente hai ragione.
Non ho capito perche' l'espansione non debba essere universale o addirittura
avvenga a velocita' variabile come e' stato detto.
> La distanza tra due oggetti che si muovono nell'universo, divisa per il
> tempo necessario ad un raggio di luce per passare
> dall'uno all'altro puo' essere maggiore della velocita' della luce.
Questo non mi e' chiaro: stiamo parlando del redshift in base al *quale*
stabiliamo a che velocita' l'oggetto si sta allontanado da noi. Che valore
di redshift misureresti se l'oggetto si allontana da te a velocita'
superluminale?
.........
> Fabri dice che non ti puoi fare un'ide iontuitiva della cosa. In generale
e'
> vero a meno che sei meno rigido
> e ammetti qualche inesattezza!! Immagina un palloncino che si espande, su
> cui hai disegnato tanti puntini, quei puntini sono le galassie,
tecnicamente
> "osservatori comoventi". Man mano che l'oggetto si espande i puntini si
> allontanano l'uno dall'altro e se il palloncino si espande molto
velocemente
> la distanza dei puntini sulla superficie del palloncino puo' incrementare
a
> velocita'
> superiore della velocita' della luce, nessuno lo impedisce. Tuttavia
nessun
> oggetto si puo' muovere su quel palloncino
> ad una velocita' superiore alla velocita' della luce.
Mi sembra che qualcuno abbia gia' detto che questo esempio e' fuorviante, ma
prendendolo per buono immagino che il palloncino si espanda a velocita'
inferiore della luce e allora come fanno i punti ad allontanarsi a velocita'
maggiore? Non e' sufficiente prenderli abbastanza distanti perche' per la
composizione delle velocita' otterresti *comunque* una velocita' composta
inferiore a quella della luce, o sbaglio?
Ciao.
Riccardo
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Received on Thu Jan 23 2003 - 13:46:35 CET