(wrong string) � nella comprensione della relativit�

From: stefjnoskynov <fedelenews_at_supereva.it>
Date: Fri, 24 Jan 2003 10:24:55 GMT

In article <146Z133Z224Z3Y1043328093X12790_at_usenet.libero.it>,
riccardo.castellani_at_NOlibero.it says...
> Il 22 Gen 2003, 22:08, stefjnoskynov <fedelenews_at_supereva.it> ha scritto:
>
> .......
[cut]
> Non e' questione di stravaganza o meno, ma tieni presente che il tempo lo
> puoi misurare *soltanto se* l'orologio e' vicino all'evento osservato, per
> questo in un post precedente parlavo della procedura di sincronizzazione
> degli orologi all'interno del sistema di riferimento: quindi *non* devi
> tenere conto di alcun ritardo della luce perche' come detto l'orologio
> *deve* essere nelle vicinanze dell'evento.
se � lontano devi quindi procedere oltre che ad una misura di tempo anche
ad una procedura di calcolo per determinare il tuo tempo o il tempo
dell'evento lontano.
>
> ...........
[cut]
> Assolutamente no.La differenza con la fisica classica semmai e' che il tempo
> non essendo piu' assoluto, cioe' valido per *tutti* gli osservatori, non e'
> indipendente dallo spazio e quindi lo puoi considerare come una "quarta"
> dimensione dello spazio-tempo. Ma per il resto lo misuri esattamente allo
> stesso modo di quanto sei abituato a fare, e cosi' e' anche per lo spazio
> ovviamente.
ok, mi sto convincendo, l'unica differenza che c'� tra tempo classico e
tempo relativistico � che nel 1� caso c'� un tempo uguale per ogni punto
dello spazio, nel tempo relativistico c'� invece un tempo diverso per
ogni punto dello spazio scandito da un orologio che funziona nel punto
stesso. Il fatto poi che la velocit� della luce sia cos� alta ci permette
di definire lo stesso tempo per uno spazio fisico molto ampio.
>

> >
> > ma ogni
> > > osservatore nel *suo* sistema utilizza la medesima procedura operativa
> per
> > > misurarlo, altrimenti come farebbe a confrontare il proprio risultato
> con
> > > gli altri ?
> > non ho detto che in sistemi di riferimento diversi due osservatori
> > misurano il tempo in maniera diversa, ho detto invece che in un sistema
> > di riferimento un osservatore deve seguire una data procedura per
> > misurare il suo tempo con il suo orologio e deve seguire una procedura
> > pi� complicata per misurare il suo tempo con l'orologio del suo compagno
> > osservatore in un altro sist. di riferimento
>
> Non puo' farlo! Potrebbe solamente confrontare un proprio orologio con
> quello spazialmente vicino dell'altro riferimento e trovera' che i due
> misurano tempi diversi.
a limite con qualche conticino potrebbe dedurre qual'� il suo tempo
osservando un orologio lontano in moto
>
> > > Pensa al cosiddetto "paradosso" dei gemelli che paradosso non e' affatto
> in
> > > realta'; questo paradosso mostra che gli effetti di dilatazione del
> tempo
> > > sono reali, misurabili con le *stesse procedure operative*.
> > una curiosit� in merito:
> > Un gemello parte, si fa il suo giretto a velocit� prossime a quella della
> > luce e ringiovanisce :-), poi torna indietro e va a riabracciare il suo
> > vecchio gemello, cosa succede al momento in cui si rincontrano? Succede
> > che si rincontreranno che avranno la stessa et�, giusto?
> No quello che ha lasciato la Terra e' realmente piu' giovane! e tale rimane.
E' vero! Questa cosa l'ho letta ieri in un libro di divulgazione
scientifica. Io ero dell'idea che il gemello lo si vedesse solo
invecchiare meno e sempre meno in relazione alla sua velocit�. Cos�
pensavo che quando il gemello fosse tornato a terra sarebbe stato
sottoposto ad una contrazione spazio-temporale (in opposizione alla
dilatazione precedente) e quindi tutto sarebbe tornato come prima. Mi
sembrava filare questo ragionamento e invece non v�! Forse potrebbe
andare solo se il gemello viaggiasse sia in una direzione che nell'altra
sempre a velocit� costante e prossima a quella della luce, se fosse cos�
basterebbe la relativit� speciale per spiegare il fenomeno dei gemelli.
Ma in realt� questo gemello bisogna farlo accelerare per fargli
raggiungere quella velocit� e quindi dobbiamo tener conto di effetti
della relativ� generale che sono un p� pi� variegati e stravaganti. No?
Ho toppato ancora una volta?
> Ciao.
>
>
> Riccardo
>
> --------------------------------
> Inviato via http://usenet.libero.it
>

-- 
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Received on Fri Jan 24 2003 - 11:24:55 CET

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