(wrong string) � nella comprensione della relativit�

From: Paolo Russo <paolrus_at_libero.it>
Date: Sat, 18 Jan 2003 18:31:16 GMT

[stefjnoskynov:]
>Nella fisica classica il tempo � definito da uno scandire di un fenomeno
>ripetitivo, la nostra osservazione di tale fenomeno dipende
>essenzialmente dal tempo che impiega la luce per giungere ai nostri
>occhi. Cos� un determinato fenomeno accadr� prima o dopo di un altro a
>seconda che sia pi� o meno lontano da noi, in pi� se io mi allontano con
>velocit� v dalla "sorgente del fenomeno" la luce dovr� impiegare sempre
>pi� tempo per arrivare ai nostri occhi a seconda della distanza che mano
>mano raggiungo in ogni instante.

Non ci siamo. In relativita` puoi ricevere informazioni su
oggetti lontani usando raggi di luce, ma e` sottinteso (forse
*troppo* sottinteso :-)) che devi calcolare e sottrarre i
tempi di transito dei segnali luminosi, assumendo che
viaggino a velocita` c rispetto a te (cosa che in effetti
fanno, come puoi verificare sperimentalmente). Per sapere che
distanza hanno percorso puoi benissimo pensare di spargere
nello spazio una fitta griglia 3D di cartellini con sopra
scritte le coordinate nel tuo sistema di riferimento; i
segnali luminosi che ti vengono inviati possono includere i
valori delle coordinate della sorgente (all'atto
dell'emissione) tratte dai cartellini. Quindi diciamo pure
che, almeno nella relativita` ristretta, la stima delle
distanze (e quindi dei tempi di transito da sottrarre)
all'interno di un certo sistema di riferimento non e` un
problema fondamentale; la teoria non si regge su alcuna
presunta impossibilita` di tenere conto di questi tempi di
transito (e` invece fondamentale che questi tempi risultino
diversi se misurati in un altro riferimento e che non sia
possibile aggirare la cosa ricorrendo a comunicazioni
istantanee). Cio` che e` importante, per la coerenza interna
della relativita`, e` che non sia possibile la comunicazione
a velocita` >c: per questo negli esempi si parla di usare
raggi di luce, che sono il modo piu' semplice. Potrebbero
anche usare sputi negli occhi; basta che l'informazione
viaggi su qualcosa che obbedisce alle leggi fisiche tra cui
le trasformazioni di Lorentz. Dato che e`�particolarmente
facile trasformare la velocita` della luce (che rimane sempre
uguale), di solito si usa quella negli esempi.

Insomma le trasformazioni di Lorentz sono piu' reali di
quanto credo tu immagini; non saltano fuori solo perche' si
adottano strane definizioni di spazio e tempo, ci sono
davvero.

Ciao
Paolo Russo
Received on Sat Jan 18 2003 - 19:31:16 CET

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