Re: Tensione Elettrodotti

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Wed, 15 Jan 2003 21:37:51 +0100

Patrizio ha scritto:
> Come mai nelle linee elettriche da centrale di produzione a centrale
> locale si usano tensioni molto elevate (centinaia di kVolt, se ben
> ricordo)?
> In una miriade di testi si giustifica questa scelta dicendo che la
> potenza dissipata su tali linee viene minimizzata aumentando V a
> discapito di I, in ossequio alla Pdiss. = RI^2. Pero' si dimentica
> che e' anche Pdiss. = V^2/R, per la quale converrebbe diminuire V!
> Come si risolve questo dilemma?
> O c'e' qualche banalita' che mi sfugge?
Mi pare che nessuno ti abbia ancora risposto...

Il tuo discorso e' corretto se dai il giusto significato a V: in questo
caso sarebbe la diff. di potenziale *lungo un conduttore di linea*,
dall'inizio alla fine.
Mentre invece la V cui di solito ci si riferisce e' la diff. di
potenziale *fra due conduttori*, che e' tutt'altra cosa, e di solito
molto maggiore.
Chiamiamo percio' la prima V', per distinguere. Allora avremo che Vfin =
Viniz - 2V', ma questo e' poco importante, visto che V' << V. Inoltre V'
= RI, se R e' la resistenza del conduttore.
E' invece importante che la potenza erogata e' V*I, mentre la potenza
dissipata sulla linea e' 2V'*I = 2R*I^2.
A parita' di potenza _erogata_, aumentando V diminuisce I, ecc.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
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Received on Wed Jan 15 2003 - 21:37:51 CET

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