Re: Insegnamento della Fisica

From: xyz <attilio.altieri_at_NOSPAMtiscali.it>
Date: Sat, 11 Jan 2003 16:04:16 GMT

>Da noi ci fanno imparare mille formule che alla fine nessuno le ricorda ( io
>al massimo cerco di ricavarle da quella pi� generale), per� per me i veri
>concetti fisici mancano.

Ora ti dico come studiamo noi la fisica, e ritengo che sia un metodo
validissimo, diciamo perfetto. (Premetto che anch'io faccio il quinto
superiore)
Prima di iniziare un nuovo "capitolo" partiamo dall'esperienza comune,
da quello che � immediatamente possibile intuire e facciamo delle
ipotesi che verifichiamo con dei semplici esperimenti. (Ad esempio
l'anno scorso prima della termodinamica abbiamo mescolato diversi
liquidi a diverse temperature e, con l'ipotesi che il calore fosse una
specie di fluido che passasse da un corpo caldo ad uno pi� freddo,
abbiamo "scoperto" cosa fossero il calore specifico e la quantit� di
calore.) Cos� si creano le idee, i concetti, e le si definisce meglio
con formule di volta in volta empiriche-induttive o deduttive.
Poi si va avanti con gli esperimenti e si modificano le ipotesi di
base. Ritengo molto importante chiedersi, prima di un'esperienza, che
cosa mi aspetto che accada in base alle ipotesi e al modello che ho
elaborato. (Ad esempio � stato fondamentale un discorso del genere per
capire quale sia il problema, dal punto di vista della fisica
classica, di capire cosa sia realmente la luce. In breve il nostro
percorso � stato: 1� passo: qualcosa di istantaneo. Verificato dalle
esperienze comuni, ma non dallo studio - preso per buono - di Fizeau o
Foucault. La teoria cade-> nuovo modello: corpuscoli molto veloci -2�
passo-. Verifica fenomeni come la riflessione, la pressione della
luce... cade per� nella rifrazione -> nuova ipotesi: onde: verifica la
rifrazione, interferenza, diffrazione. Poi con un filmato sulla
parcellizzazione della luce � caduto anche questo modello mostrando i
limiti della fisica classica e lasciando aperto l'interrogativo sul
dualismo onde-corpuscoli).
Questo lavoro viene compiuto nel corso dei giorni in laboratorio e tra
un esperimento e l'altro si lavora in classe a trovar formule semplici
come F=ma e a studiarne dal libro altre per cui sarebbe troppo
impegnativa una verifica sperimentale.
Anche la visione di filmati didattici, che mostrano esperimenti
condotti con strumenti molto precisi e costosi, � molto utile: in poco
tempo mostra un'applicazione perfetta, con un ragionamento e calcoli
gi� fatti, di un problema reale.
Poi ritengo sia fondamentale l'esercizio: per prepararsi ad un compito
bisogna fare problemi a raffica, dal pi� semplice al pi� complesso, e
magari anche verificare il risultato con quello del libro, se c'�. Noi
usiamo il Tipler, Invito alla fisica, e lo trovo ottimo.
Altri ingredienti utili penso che siano gli appunti presi nel corso
della lezione: ragionamenti, dati, disegni, ogni singola parola del
professore (che deve essere idoneo - ho visto tanti incompetenti...).
Soprattuto ci deve essere l'interesse, la curiosit� e un certo
"spirito fisico" che ti spinge a cercare di capire quello che non ti
sembra chiaro, quello che accadrebbe se si cambiassero dei valori con
degli altri, e che ti fa accorgere che una certa affermazione non
concorda con quello che hai detto in precedenza.
Spero di non aver annoiato.
Attilio
PS: Il mio prof. � laureato in fisica.
Received on Sat Jan 11 2003 - 17:04:16 CET

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:10:31 CET