Re: Ancora sui trasformatori

From: Patrizio <patrizio.pan-2002_at_libero.it>
Date: Fri, 27 Dec 2002 19:49:23 GMT

Il 23 Dic 2002, 22:09, Franco <inewd_at_hotmail.com> ha scritto:

(.....)

Ciao Franco,

scusatemi se mi intrometto per chiedere alcune delucidazioni attinenti
al tema, anche se non interamente (per cui chiedo venia per i tagli).
 
> Arnaldo wrote:

(.....)

> > se cos� �, il principio rimarrebbe sempre quello di caricare e
> > scaricare un'induttanza,
 
> Vedi l'induttanza come filtro, non come elemento che si carica e scarica
> (funzionamento di un convertitore diretto in modo continuo)
 
> > ma nella configurazione con il trasformatore, la
> > scarica viene "traslata" sul secondario di questo, in pratica il
> > trasformatore � utile ai fini di isolare il circuito in conformit� alle
> > vigenti norme,

(.....)

Mi riallaccio a quanto sopra. Prendiamo un trasformatore (di tipo semplice,
quello dei libri di Fisica, per capirci) e, per gli scopi che diro', lo
immagino avente avvolgimento primario uguale al secondario (stesso num. di
spire, stesso diametro fili, per semplicita'). Supponiamo pure che la R sia
abbastanza piccola (possiamo immaginare i fili di sezione adeguata) e che
il flusso disperso sia pressoche' trascurabile. Inoltre, se possibile, il
regime di corrente sia tale da lavorare in condizioni lontane dalla
saturazione del 'ferro'. (Idealmente, sarebbe meglio ancora se il 'ferro'
non ci fosse, ma non so se poi la cosa e' praticamente possibile).
Ora, posso considerare il primario come un induttore quasi puro, fintanto
che il secondario e' aperto, con induttanza L (e R trasc. rispetto
all'impedenza).
La domanda e' la seguente.
Se, alimentando (opportunamente, v. sopra) il primario con tensione
alternata,
metto in cortocircuito il secondario (per evitare che si bruci posso
abbassare
adeguatamente la tensione sul primario) l'induttanza L del primario
tenderebbe
ad ridursi notevolmente, o no?
Nel caso *ideale*, ma ipotetico, di accoppiamento perfetto, cioe' flusso
disp.
nullo, avremmo L(primario) = 0 ?
Altra domanda connessa alla precedente.
Se sul secondario c'e' un carico ohmico variabile, la L(primario) sara'
approx.
inversamente proporzionale a tale carico ? Se si', potrebbe essere un modo
di
pratica utilita' per avere un induttore di L variabile controllato
*isolatamente*
in corrente (o tensione) ?
Sospetto risposte affermative, ma non ho modo di riscontrarle sui testi che
ho.

> --
>
> Franco
>
> Wovon man nicht sprechen kann, dar�ber mu� man schweigen.
> (L. Wittgenstein)

Grazie dell'attenzione e Buon 2003 a tutti

Patrizio

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Inviato via http://usenet.libero.it
Received on Fri Dec 27 2002 - 20:49:23 CET

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