Re: Massa inerziale, e massa gravitazionale

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Sun, 29 Dec 2002 20:35:03 +0100

Patrizio ha scritto:
> Un'obiezione piu' generale:
> Cio' che dice il II principio non e' in contrasto con il I.
Spero bene! Ma che c'entra?

> ...
> Il fatto positivo della tua citazione
> e' che si possa scrivere L+Q, il che indica che entrambe le grandezze
> hanno le stesse dimensioni.
Avere le stesse dimensioni non e' un dato assoluto, ma discende da comne
scriviamo la fisica del problema.
Originariamente L e Q *non avevano* le stesse dimensioni: erano gr.
fisiche del tutto eterogenee. Dopo scoperta l'equivalenza, si e'
introdotto un "fattore di conversione", e solo a fatica (anzi, neppure
ancora in modo universale) si e' deciso di usare le stesse unita'.
Ma quello che conta e' il processo: la scoperta dell'equivalenza.
Ma e' intuile che stia a ripetermi: l'ho gia' detto, ma mi pare che non
riesco a farmi capire.

> ...
> E' mia opinione (ovviamente aperta a tutte le possibili critiche) che
> prima di confrontare i valori numerici (nel nostro caso delle masse),
> dovremmo essere sicuri che abbiano le stesse dimensioni.
Come sopra: avere le stesse dimensioni non e' un dato a priori" e' una
nostra scelta, conseguente al riconiscimento della validita' di certe
leggi.

> Ora abbiamo:
> 1) m = F/a (e qui, da ignorante, chiedo come un rapporto di vettori
> possa dare una grandezza non vettoriale);
La scrittura sta a significare che F e A sono *sempre paralleli*, e
quindi uno siottiene dall'altro moltiplicando per uno scalare.

> 2) da F = G*m*M/r^2 (a proposito, dato che F e' qui sempre attrattiva,
> perche' non si scrive F = -G*m*M/r^2 ?) ricaviamo m = F*r^2/(G*M).
> Dato per assodato che le masse non sono vettori, la m che ricaviamo da qui
> a me pare un vettore.
Beh, stai piuttosto pasticciando, con 'sti vettori :)
Se scrivi F = G*m*m/r^2, a destra non c'e' nessun vettore, per cui anche
a sinistra devi intendere il modulo. Se vuoi evidenziare i vettori (uso
# per distinguere un vettore) dovrai scrivere
F# = - (G*m*M/r^3) * r#

(e allora si' che ci vuole il segno -)

> A parte questo, le dimensioni di G sono "ricavate
> algebricamente" in modo che quelle di m siano "massa".
Infatti.

> Mi pare che il Jay Orear dimostra che l'effetto magnetico, considerando
> la RR, non e' altro che quello elettrico. Posso aver capito male, o, piu'
> improbabilmente, il testo dia un'interpretazione errata.
Hai capito bene, ma il punto e' che questo e' successo *dopo*.
Prima sie' scoperto che *la stessa carica* produceva entrambi i campi,
il che non era "logicamente" necessario, quindi i sostenitori delle due
masse dovrebbero sostenere anche due cariche: perche' non lo fanno?
-------------------
Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
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Received on Sun Dec 29 2002 - 20:35:03 CET

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