Risposta a Elio Fabri

From: Gianni Turcato <turca_at_libero.it>
Date: Mon, 23 Dec 2002 15:11:25 GMT

Caro Elio Fabri,
ho riflettuto molto sulla sua risposta e ho bisogno di ulteriori
spiegazioni.

> Non capisco una cosa: dove la stai studiando questa roba? Perch� di solito
i libri decenti le cose che chiedi tu le
> spiegano.

Purtroppo la lettura di un libro � per me condizione necessaria ma non
sufficiente per la sua comprensione. In ogni caso non � che tu sia molto pi�
chiaro.
Un libro decente che ho letto �: "Ohanian, Ruffini gravitazione e
spaziotempo, Zanichelli".
Riporto testuali parole: "--un modo per individuare dei punti dello
spaziotempo � quello di immaginare che tutto lo spazio sia riempito di
piccoli orologi, ognuno dei quali porta un'etichetta con i valori delle
coordinate spaziali stampate sopra. -- Le coordinate dei punti dello
spaziotempo nello spazio vuoto tra orologi adiacenti possono essere ottenute
tramite interpolazione, usando un metro----"
Quindi per determinare, per esempio, la coordinata r penso si possa fare
cos�: sull'etichetta del primo orologio metto un bello zero, vi appoggio
un'estremit� del metro e sull'orologio che sta all'altra estremit� (che avr�
determinate coordinate theta e phi) segno un bel uno. Appoggio a
quest'ultimo orologio il metro e sull'orologio all'altra estremit� (con le
stesse coordinate theta e phi ) segno un bel due e cos� via. La distanza r
"misurata" tra, diciamo, i primi due orologi non � un metro, cio� la
differenza delle coordinate? (A me questo sembra il modo concettualmente pi�
naturale per definire la coordinata r ).

> In linea generale hai ragione. Ma se r fosse definita come dici tu, la
metrica non avrebbe quella forma.

Che cosa vuol dire: " se r fosse definita come dici tu, la metrica non
avrebbe quella forma? E che forma avrebbe?
La diversa scelta delle coordinate non comporta forse solamente una diversa
espressione per le g ?

> Qui ci sono un po' troppe t--Vogliamo scrivere dtau^2 = g_00 dt^2?
> Allora tau � il tempo segnato da un orologio fermo, ossia che sta a
coordinate spaziali costanti. Invece t � una
> coordinata (si chiama spesso "tempo di Schw.") e non misura direttamente
il tempo, come r non misura direttamente > la distanza.

Forse non mi sono spiegato bene. Il problema � questo: pensiamo sempre agli
orologi sparsi nello spazio. La coordinata t di un evento che accade nel
punto in cui si trova l'orologio �, evidentemente, il tempo segnato
dall'orologio. (Altrimenti al posto di orologi potremmo spargere
lavagnette). Cos� dt non � uguale a dtau? (Anche questo mi sembra
concettualmente il modo pi� naturale per definire la coordinata temporale).

La ringrazio molto e le auguro un felice Natale.


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Inviato via http://usenet.libero.it
Received on Mon Dec 23 2002 - 16:11:25 CET

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