Arnaldo wrote:
> Sicuramente mi sbaglio, ma non � questo il caso di convertitore step down in
> configurazione "fully isolated"? Altrimenti che tipo di configurazione
> stiamo usando?
Non so cosa intenda per fylly isolated step down. Lo step down ha molti
discendenti isolati, che vanno sotto il nome di forward, pushpull, mezzo
ponte e ponte. In ciascuno di questi alimentatori si usa il
trasformatore per isolare e con il rapporto spire si porta il duty cycle
a regime a valori ragionevoli.
> Per verificare, dal un link sul sito che ho segnalato, ho
> scaricato un "cad" per calcolare i vari alimentatori e, anche con duty cycle
> molto piccolo, il rendimento dello step down mi risulta normale (intorno
> all'80%);
Perche' non consideri le perdite resistive nell'interruttore e
nell'induttore. Quando scendi di duty cycle D la corrente media scende
con D ma la corrente efficace solo con radice di D e il rendimento
scende.
> se cos� �, il principio rimarrebbe sempre quello di caricare e
> scaricare un'induttanza,
Vedi l'induttanza come filtro, non come elemento che si carica e scarica
(funzionamento di un convertitore diretto in modo continuo)
> ma nella configurazione con il trasformatore, la
> scarica viene "traslata" sul secondario di questo, in pratica il
> trasformatore � utile ai fini di isolare il circuito in conformit� alle
> vigenti norme,
E per poter scegliere un duty cycle ragionevole (40% max per un single
ended, 80% o giu` di li` per gli altri)
> ma le ridotte dimensioni di questo sarebbero principalmente
> dovute al principio che ho indicato sopra e non solo ad un miglior
> funzionamento del trasformatore ad alta frequenza.
Ho dimenticato i motivi per cui dicevi che erano piccoli. Non e` che in
alta frequenza i trasfo funzionino meglio che in bassa frequenza.
Semplicemente si possono fare piu` piccoli e con meno spire perche' il
flusso concatenato e` minore.
--
Franco
Wovon man nicht sprechen kann, dar�ber mu� man schweigen.
(L. Wittgenstein)
Received on Mon Dec 23 2002 - 22:09:32 CET