Giorgio Pastore <pastgio_at_units.it> ha scritto:
> Il 31/08/21 18:03, Massimo 456b ha scritto:
> ...
>> Il prendere fotoni per elettroni e' un prendere lucciole per
>> lanterne :)
>
> NOn è solo quello. Tutta la descrizione dell'esperimento di Young è
> a-storica.
>
>> Ma saprai che molti epistemologi perdonerebbero l'autrice.
>
> Avrei difficoltà ad accettare quel modo sciatto di presentare le cose
> come divulgazione. Dell'epistemologia e degli epistemologi ho
> un'opinione migliore.
>
> ...
>> concordo sulla diversa impostazione politica. Ma della Chiesa o
>> della Universita'? Il percorso che porta le idee di Grossatesta
>> alle orecchie di Galileo e' un percorso universitario.
>> Oxford - Padova - Galileo.
>> Quindi di scienza sperimentale si parlava molto prima di Galileo.
>
> Sì ma in modo diverso. e differentemente da parte di autori diversi.
>
>> Ma c'e' qualcosa nella vicenda che sfugge. Come se alla Chiesa
>> scappasse di mano un potere sull'universita' piu' che sulla
>> teologia. Forse un pericolo avvertito maggiormente a causa dello
>> scisma anglicano.
>
> Se rivedi le accuse mosse a Galileo, quello cha traspare chiarissimo è
> il timore che si potesse ignorare il totalitarismo del superiore
> magistero della Chiesa. Il problema, più che le singole declinazioni
> della Riforma era "la Riforma" per quella parte rivoluzionaria che
> metteva in contatto diretto il fedele con la Scrittura. Si poteva
> permettere ad un Galilei, sia pure stimato come scienziato, di
> perseverare e soprattutto "professare" in una "doppia verità"? Da un
> lato quella di fede, controllata dalla Chiesa, e dall'altra quella della
> scienza controllata solo dalla ragione e dall'esperimento?
> Forse Galilei arrivò nel momento "sbagliato" (o più probabilmente era
> figlio del suo tempo).
>
> In ogni caso non ne farei un problema di potere sull' Università. Le
> università ai tempi di Galilei non erano come istituzioni un
> contropotere rispetto alla Chiesa. Piuttosto potevano ospitare
> personaggi scomodi ma la reazione della Chiesa era sulle persone.
il problema quindi non era nella scienza e nella teologia ma nella
divulgazione.
Con la stampa si perde il controllo.
La stampa permette la libera circolazione delle idee
indipendentemente dal giudizio sulle idee.
Che nel medioevo non c'era e gli scritti di Grossatesta rimanevano
sugli scaffali ecclesiastici o universitari.
Strano come il giudizio sulla divulgazione in fondo ancora oggi
rifletta le convinzioni di Cardinale Bellarmino.
Quindi e' meglio il controllo o il liberismo?
> Giorgio
>
--
ciao
Massimo
¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤
la password e' pippo
----Android NewsGroup Reader----
http://usenet.sinaapp.com/
Received on Wed Sep 01 2021 - 07:11:54 CEST