Re: Greene

From: Tetis <ljetog_at_yahoo.it>
Date: Fri, 17 Dec 2010 18:49:20 -0800 (PST)

On 8 Dic, 15:47, "huatulco" <huatulc..._at_alice.it> wrote:
> > "Quando affermiamo che una regione e' vuota, intendiamo - tra le altre
> > cose - che nessuna onda la sta attraversando, e che tutti i campi
> > hanno valore zero. Ma per il principio di indeterminazione, se
> > conosciamo l'ampiezza esatta la sua velocita' di cambiamento ci e' del
> > tutto sconosciuta; e se l'ampiezza cambia, allora in un momento
> > successivo non sara' piu' uguale a zero, anche se la regione rimane
> > 'vuota'. /In media/ il campo sara' nullo, percvhe' in alcuni punti
> > avra' valori positivi e in altri negativi, e quindi l'energia totale
> > media della regione non cambia. Ma questa e' solo una media. Per il
> > principio d'indeterminazione l'energia fluttua sempre - anche in una
> > regione vuota - e lo fa sempre piu' man mano che restringiamo la
> > sezione spaziale e l'intervallo temporale di esame. Grazie alla
> > formula E=mc^2, l'energia coinvolta in queste fluttuazioni momentanee
> > puo' essere convertita nella creazione momentanea di particelle e
> > antiparticelle, che si annichilano con grande rapidita' per evitare
> > che l'energia media cambi."
>
> Per� la citazione non � del tutto corretta. Manca una frase:
> ".... e che tutti i campi hanno valore zero. Con un linguaggio un po'
> impreciso ma efficace, possiamo riformulare la cosa
> nel modo seguente: tutte le onde che passano in quella regione hanno
> ampiezza uguale

Direi che se non � colpa della cattiva traduzione peggiora un poco la
situazione. E tutte le ondine che passavano di l� dicevano che bella
la casetta in Canad� :-) A parte lo scherzo mi fa una confusione
tremenda, ma pu� essere che dipende dal fatto che ho imparato male la
teoria dei campi e la meccanica quantistica o semplicemente che queste
non bastino.

A me hanno insegnato che per parlare di principio di indeterminazione
bisogna fare riferimento a coppie di osservabili ed a misure, che
quando si parla di polarizzazione del vuoto, di fluttuazioni del
vuoto, di energia di punto zero, si mescolano di fatto argomenti
perturbativi e non perturbativi in modo potenzialmente pericoloso. Le
coppie virtuali di particella anti-particella sono allo stesso modo
concetti che hanno a che fare con l'approccio perturbativo, ma povere
di contenuto intrinseco entro lo schema della teoria dei campi
quantistici tradizionale.

 Va da se che trattandosi di concetti perturbativi � richiesta la
presenza di un sistema perturbarnte quindi di campi che non hanno
affatto ampiezza media nulla per cui il discorso mi risulta,
personalmente, contraddittorio a meno di contestualizzarlo in modo
adeguato.

In altre parole se uno studente dicesse che un atomo in uno stato
eccitato decade a causa delle fluttuazioni del vuoto rischia la
bocciatura di fronte ad una commissione su cento fra quelle italiane e
con ogni probabilit� anche di fronte allo stesso Greene. Lo stesso,
giusto con un diverso livello di gravit�, riguardo all'effetto Casimir
ed alla correzione di Lamb shift. Sono tutti argomenti nei quali pu�
aver senso, nel trattamento perturbativo, prendere in considerazione
il valore di aspettazione di particolari osservabili (che non stanno
nel centro del gruppo d'invarianza del vuoto) fra stati di vuoto e
sono tutti argomenti nei quali occorre far da conto (esplicitamente o
implicitamente) con divergenze e rinormalizzazioni in modo tale che
alla fine gli effetti di interazione ed autointerazione vengono messi
a carico di certi valori di aspettazione fra stati di vuoto.

Il punto � se questi metodi e queste conclusioni dicano o meno
qualcosa di pi� profondo sulla natura dei campi quantistici in un
contesto di unificazione ed � per questo che conoscendo davvero poco
della teoria delle stringhe mi viene il dubbio che quando Greene
scriva queste cose alluda ad un livello ulteriore che lo stesso Greene
sta cercando di chiarire a se stesso e che al comune lettore anche
dotato di una buona cultura universitaria rimarr� comunque precluso.

Le interpretazioni volte a dare consistenza oggettiva ad oggetti come
le fluttuazioni del vuoto sono interpretazioni e modelli di natura
statistica sulla teoria dei campi: ad esempio il modello di bootstrap.
Queste interpretazioni hanno avuto un grande successo in un periodo
precedente allo sviluppo della cromodinamica quantistica ma qualcosa
dello spirito di questi modelli � stato ereditato sia dalla teoria
delle stringhe (che nasce proprio come modello di bootstrap) dopo
l'introduzione della supersimmetria (che ha permesso di ricomprendere
la cromodinamica quantistica insieme ad una quantit� di teorie
efficaci di Yang Mills non commutative con cui la prima teoria delle
stringhe sembrava andare in contraddizione) sia dalla formulazione
euclidea complessificata dell'elettrodinamica quantistica e dalla
teoria dei campi conformi. Da un punto di vista logico � comunque
azzardato dire che i modelli di bootstrap e la formulazione di path
integral euclidea complessa e le teorie conformi sono teorie
statistiche del vuoto e delle sue fluttuazioni.

> esattamente a zero. Ma per il principio di indeterminazione......."
> Forse non cambia nulla. O forse s�.
> (E poi la nota n. 3 � a pagina 113)
>
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Received on Sat Dec 18 2010 - 03:49:20 CET

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