Topina wrote:
> buggiol_at_libero.it (luciano buggio) wrote in message
news:<arl7qk$gh$1_at_news.newsland.it>...
> > L'ho sempre pensato, e credo che qualsiasi persona di buon senso l'ha
> > pensato, almeno di sfuggita.
> Ma anche quelle non di buon senso, forse. ;)
Sicuramente: tenendo conto anche di questa altra met� del cielo ora posso
dire che l'hanno pensato tutti:)
> > Dirac predisse l'esistenza del positrone, che successivamente fu osservato.
> > Dove sono tutti i positroni?
> I positroni sono stati creati in grande quantita' nel big bang ma, a
> una certa temperatura, si sono annichilati con gli elettroni; siccome
> elettroni e positroni erano stati creati in "equilibrio statistico",
> c'era una leggera discrepanza, ovvero una predominanza degli elettroni
> in percentuale minima; questa percentuale e' la quantita' di elettroni
> che si trovano nell'universo oggi.
Molto bene: nessun problema a riconoscere che gli elettorni che abbiamo
oggi sono l'eccedenza di uno stermianto insieme statistico. Resta la
nostra divergenza sul significato dell'annichilazione di tutte le coppie,
come vedo pi� avanti: tu dici che il connubio elettrone positrone ha
prodotto il nulla, io che invece ha prodotto un oggetto (aggregato
positone/elettrone) che, per il fatto di essere senza carica e vista la
sua piccola "massa", non � rilevabile e costituisce, a quel livello di
aggregazione, un costituente del nucleone. Ma ci torner�.
> > Vorrei conoscere controindicazioni all'ipotesi seguente.
> > Un neutrone � costituito di 915 elettroni ...(cut)
> Ecco un po' di controindicazioni:
> 1. Elettroni e positroni non possono stare confinati in un raggio
> dell'ordine del fermi perche' per il principio d'indeterminazione
> dovrebbero avere un impulso abnorme e sarebbe impossibile confinarli.
Questo � indubbiamente vero per la teoria corrente.
E se si considerasse una teoria diversa che gi� in se ipotizza delle buche
di potenziale profondissime, dell'ordine del raggio di Fermi (e di
qualsivoglia ordine inferiore), dove una particella pu� essere confinata
qualsiasi sia il suo impulso?
Per averne un'idea (almeno vaga) vai a
http://www.scuoladifisica.it/lezione8.html e fai andare il cursore nei
dintorni di fig.3.
Dirai che sono eresie (lo ammetto, sono un eretico), ma finch� non si sar�
falsificata questa ipotesi rester� il diritto al sogno di poter concepire
i nucleoni come un aggregato molto semplice ed elegante, secondo
l'intuizione che viene, come abbiamo stabilito, alla mente di ognuno, e
quindi ad ognuno comprensibile.
> 2. Il neutrone e' piu' pesante dell'elettrone, quindi non puo' starci
> quel positrone in piu'.
Scusa, qui non ho capito
> 3. Elettroni e positroni a distanze cosi' ravvicinate annichilano in
> tempi stratosfericamente brevi.
Il significato di questa annichilazione � gi� stato sopra considerato.
> 4. Il modello a quark spiega perfettamente tutto lo zoo adronico
> (ossia la grande quantita' di particelle che prensentano interazione
> forte): in questo modello i protoni sono costituiti da due quark up e
> un quark down, e i neutroni da due quark down e uno up. Questo modello
> spiega bene lo spin, il momento magnetico, da' un'idea delle
> interazioni... quindi siamo propensi a crederci.
Vedo che onestamente la ritieni una "propensione": Ci� mi incoraggia:
finch� non si tratta di una certezza assoluta c'� spazio per altre idee.
In ogni modo, se � un buon argomentare l'elencare le cose che un modello
spega, allora potrei partire anch'io in quarta per elencare da una parte
le cose che la teoria standard non spiega (a cominicare dallo spinoso
problema della massa delle particelle, le quali ne sono completamente
prive, per deto modello standard, per la quale massa ancora si parla
sempre e solo della mediazione del bosone di Higgs, senza successo, da
decenni) dall' altra (interminabile elenco) quelle che vengono spiegate da
un approccio diverso, molto pi� unificante, oltre che determinista.
> 4a. Gli elettroni e positroni presentano solo interazione debole ed
> elettromagnetica; protoni e neutroni non potrebbero presentare
> interazione forte se fossero composti da elettroni e positroni.
A lume di stretta lociga (accettando momentaneamente le tue premesse): il
fatto che elettroni e positoni presentino solo interazione debole ed
elettromagnetica nulla dice sulle propriet� dei loro aggregati. E' chiaro
inoltre che in un'ottica diversa si perde il significato di concetti come
la forza forte e la forza debole. Nella mia teoria c'� un'unica forza.
> 4b. Il momento magnetico di protone e neutrone non e' spiegabile in
> base al tuo modello.
Vorrei che tu conoscessi il mio modello, che non sta ovviamente tutto nel
contenuto del post a cui tu hai risposto.
Il mio modello prevede che gli elettroni (cos� come i positoni) siano
composti da fotoni confinati in una infinitesima regione di spazio, dalla
quale vengono continuamente emessi (e rimpiazzati). Ora i miei fotoni
hanno un momento magnetico, il quale in certe condizioni si conserva nei
loro aggregati: E' tutta una questione di orientamento dei costituenti
ultimi nel corpo degli aggregati risultanti..
> > Se si toglie un elettrone ad un neutrone si ottiene un protone e se si
> > aggiunge un elettrone ad un protone (o gli si toglie un positrone) si
> > ottiene un neutrone.
> E via dicendo... quindi ragionando per iterazione si puo' dire che un
> protone e' costituito da un positrone e il protone da... nulla! :-/
Vedi sopra: positone ed elettrone, catturandosi, non si dissolvono nel
nulla.
> > L'unico problema che vedo � che non ci sono (perlomeno non nella stessa
> > abbondanza, ma credo che non ci siano proprio) "protoni negativi",
> Antiprotoni ce ne sono... vengono creati in laboratorio con urti
> protone-protone ad alta energia (qualche Giga-elettronvolt)
Tanto meglio per me.
> > richiesti da questo conto: infatti togliendo ad un neutrone, anzich� un
> > elettrone, un positrone si otterrebbe un protone con carica negativa, e lo
> > stesso aggiungendo ad un neutrone un elettrone, o togliendo ad un protone
> > due positroni.
> > Evidentemente ci sono delle ragioni per l'instabilit� del protone
> > negativo,
> A dire il vero gli antiprotoni non sono instabili.
Tanto meglio per me.
>Ma forse non ti
> riferisci a quelli.
Proprio a quelli.
> > Si sa (lo si vede) che un positrone ed un elettrone, quando collidono, si
> > annichilano emettendo un fotone.
> > Che cosa vuol dire "annichilirsi" (o annichilarsi?): che spariscono?
> > Non credo proprio.
> Io si': spariscono materialmente (non e' piu' possibile rivelarli) per
> dare due fotoni di energia pari alla loro massa per ci-quadro
> (misurata). Se non sparissero completamente i due fotoni avrebbero
> energia minore.
Secondo la mia teoria, quando positone ed elettrone sono in rotta di
collisione e si "sfiorano" oscillano in controfase intorno ad un comune
centro, ed "emettono" cos� ciascuno un'"ensamble" di fotoni (i due
"fotoni" di cui tu parli") secondo la stessa dinamica che vale per l'atomo
"eccitato" (che per me � un dipolo) atomico "eccitato". Pi� precisamente
si "raddrizzano", diventano ortogonali, i vettori elettrici dei fotoni che
spontaneamente e ininterrottamente le due paritcelle cariche emettevano,
emissione, questa, in cui consiste proprio il loro campo elettrico,
positivo o negativo a seconda che quelle frecce fossero sbilanciate in
avanti o indietro.
Prima di sospendere la lettura di questo mio reply e di passare al altro,
ti prego di guardare almeno queste due figure (114 e 155), che
rappresentano in soldoni il campo elettrico di elettrone e positone.
http://www.scuoladifisica.it/Two%20Chapter%20Three-One-One.html
> > La massa dell'aggragato dovrebbe essere 1/915 circa di quella del protone,
> > ma siccome � senza carica, � problematico fare esperimenti per rilevarla,
> > essendo cos� piccola.
> Non e' poi cosi' piccola. Comunque un aggregato come quello che dici
> tu avrebbe quanto meno un momento di dipolo elettrico dovuto alla
> distribuzione asimmetrica di carica e sarebbe rilevabile in base a
> quello.
L'anisotropia della distribuzione di carica di cui tu parli deriverebbe
dal fatto che le due particelle sarebbero comunque collocate ad una certa
distanza l'una dall'altra, per cui quanto pi� ci si avvicina (in
particoalre se si va nella regione che le separa) quanto meno il campo si
annulla. Concordo: anche per me le due cariche non possono essere
sovrapposte in senso rigorosamente geometrico: oltretutto non sono
puntigormi, sempre in senso geometrico.
Il fatto � che bisogna quantificare questa vicinanza, e ti assicuro ceh �
una cosa tremenda, che sfiora la sovrapposizione, tanto che, ancora una
volta, abbiamo il problema della rilevabilit� sperimentale.
Ciao.
Luciano Buggio
http://www.scuoladifisica.it
> S.
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Received on Fri Nov 29 2002 - 14:06:17 CET