Re: C'e' fotone e fotone...

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Wed, 27 Nov 2002 21:14:15 +0100

Riccardo Castellani ha scritto:
> E' giusto l'indirizzo?
> Mi dice "pagina non trovata"
Scusa, credo che sia fabri minuscolo. Sbaglio sempre :(

> da cui possiamo ricavare rispettivamente il campo elettrico e il campo
> magnetico, giusto?
Non proprio: il campo magnetico si ricava dal pot. vettore, ma il campo
elettrico in generale richiede entrambi.

> In che rapporto stanno con i quanti di Plank ( o meglio di Einstein) hf ?
> Questi tipi diversi di quanti sono ausili matematici come a suo tempo lo
> furono la massa longitudinale e trasversale in TRR ?Oppure hanno una loro
> valenza fisica?
Non mi e' facile rispondere...
I quanti di Planck e pure di Einstein sono non formalizzati, nel senso
che nonfanno parte di una teoria ben strutturata. Niente di strano: si
era ai primi passi delle teorie quantistiche.
I quanti della QED sono ben definiti nella teoria, e si possono
identificare con quelli di Einstein ... diventati adulti :)
Poi pero' bisogna imparare a destreggiarsi con le loro proprieta'
(meglio, con la struttura della teoria) e nascono quelle difficolta' che
si diceva a proposito deifotoni virtuali.
Incidentalmente, i fotoni reali sono soltanto trasversali...
Le masse della TRR sono tutt'altra roba: niente diserio. se ne puo' fare
benissimo a meno, anzi e' tanto di guadagnato...

> Credo che nel senso comune non sia entrata neanch� la Fisica galileana!
Abbastanza vero. A parole tutti sanno le leggi di Newton, ma poi appena
si prova qualche caso non proprio ovvio...

> ...
> In fondo questo tread e' iniziato perche' il figlio di Vittorio gli ha chiesto
> perche' due cariche elettriche a volte si respingono altre si attraggono;e'
> legittimo o no che un ragazzo o anche una persona che non sia un Fisico
> faccia domande?.
Certo che e' legittimo! Ma uno dei primi obiettivi di una sana
istruzione e' di far capire che c'e' domanda e domanda: ci sono domande
senza senso tout court; domande motivate da pure associazioni verbali
vuote di contenuto; domande alle quali si puo' rispondere solo in fondo
a un percorso complesso...

> Il problema e' che la risposta a questo quesito e' che *nessuno* la conosce!
Affermazione in un certo senso banale: cosi' banale da essere priva di
conteuto utile.
Infatti spesso molti fisici sfuggono a domande sul "perche'" delle cose.
Secondo me invece ha senso porsi i perche': se Einstein non si fosse mai
chiesto _perche'_ tutti i gravi cadono con la stessa accelerazione, non
avremmo la RG.
Il problema e' che non tutti i "perche'" hanno lo stesso valore, e non
tutti possono avere risposte facili.

> Allora che senso ha tirare in ballo fotoni longitudinali e quant'altro
> lasciando intendere, sicuramente al di la' delle intenzioni, che se uno si
> sobbarca tutta questa fatica alla fine *capira' come funziona la Natura*!
Prima di tutto, i fotoni virtuali non li ho tirati in ballo io.
Secondo, certo io sono convinto che se uno ... ecc. e' in grado di
capire molto di piu'.
Potresti perfino (maliziosamente) osservare che questa mia e' una difesa
d'ufficio: se non lo dicessi, come giustificherei il mio stipendio?
Infatti mi viene da pesnare che tu lo giudichi soldi buttati ;-)

> Infatti tu stesso hai consigliato Vittorio di dire al figlio che e' cosi'
> perche' e' cosi'.
Io ho detto che una certa eta', a un certo livello dimaturita' e di
conoscenze, non dsi puo' dire di piu'; ma volevo anche sottolineare il
valore della conoscenza _di fatto_: intanto impara a conoscere i fatti,
i fenomeni che abbiamo intorno, poi verra' il tempo per capire di piu'.
Del resto, tutti gli scienziati hanno sempre proceduto cosi': per gradi.

> Andrea Frova ha pubblicato piu' di un libro che spiega al "volgo" queste
> cose. C'e' un'altro della Zanichelli molto bello "Il luna park della Fisica".
Non sono generalmente entusiasta di questo genere di libri, perche'
tendono a far le cose troppo "facili". (La paura che se si mette una
formula il libro non vende...)
Comunque, meglio quelli che gli altri che spiegano i buchi neri...

> Feinmann, nel bel libro che mi hai consigliato di leggere QED, rivolgendosi
> ad un pubblico *non* specializzato avvertiva che avrebbe spiegato *come* la
> natura si comporta ma non avrebbe detto niente sul *perche'* di questo
> comportamento.
> Ma questo non gli mai impedito di provare a rendere partecipe, per quanto
> possibile, l'uomo della strada del suo entusiasmo per la Scienza.
Ecco, l'entusiasmo e' possibile. Pero' se hailetto il libro avrai visto
che in molti punti Feynman fa dell'ironia del tipo: "so benissimo che
non capirete niente"...
Non era mica stupido ;-)
Comunque, t'informo che nel mio piccolo anch'io spendo un po'; di tempo
a spiegare quello che si puo'. Lo faccio particolarmente volentieri coi
ragazzi in eta' liceale, mentre mi piace molto meno fare conferenza al
pubblico generico.
Coi ragazzi si puo' giocare a carte scoperte: gli si puo' dire "Guardate
che su queste cose si sono rotta la testa per anni e anni le piu' grandi
menti dell'umanita'. Percio' non potete pretendere che io ora ve le
spieghi in quattro e quattr'otto, e che voi possiate capire. Se volete
cominciare a capire davvero, iscrivetevi a Fisica, e fra qualche anno ne
riparliamo."
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
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Received on Wed Nov 27 2002 - 21:14:15 CET

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