(wrong string) � su esperimenti
> Che te ne pare? Ti sembra uno che ha lavorato da solo, senza scambi o
> confronti?
Ovviamente no e non intendevo questo (colpa mia che
mi sono espresso infelicemente).
Dunque, � chiaro che nessuno oggi come oggi possa
partire da zero nel fare una scoperta o costruire una teoria
(forse qualche illuso lettore di Socrate). Non credo di
avere mai affermato cio', e in ogni caso non lo penso e
non lo credo.
Quindi quello che dici su Taniyama-Shimura, il teorema
di Ribet, Princeton e l'alta concentrazione di matematici,
� vero e mi sta bene.
Quello che nel caso di Wiles mi ha colpito e, dovrai
ammetterlo anche tu mi sembra poco usuale, � la
monodirezionalit� del flusso di informazioni. Wiles
era come una spugna. Prendeva tutto quello che
riteneva utile per il suo lavoro, ma nel contempo non
pubblicava nulla inerentemente la propria personale ricerca
(certamente pubblicava tutto quello che concerneva il
suo tema di ricerca "ufficiale", anzi se non ricordo male,
a detta dello stesso Wiles questa era una scocciatura bella e
buona perch� lo distoglieva dal suo lavoro - ma � sempre
una situazione riportata da Singh. Inoltre una parte del
suo lavoro di ricerca � quella che incidentalmente lo ha
portato alla sua scoperta).
Questo non implica che egli non avesse
potuto avvantaggiarsi delle scoperte di altri.
Anzi, lo ha fatto (come era ovvio che lo facesse e
come farebbe qualsiasi scienziato dotato di buonsenso
e che sia degno di questo nome), e in questo non
trovo nulla di strano effettivamente.
La cosa che mi � sembrata strana � l'alone di segretezza
creato attorno al suo lavoro (che si � poi venuto a
sapere a posteriori). In genere una persona si sa su
cosa lavora, pubblica dei risultati (certamente, anche
rischiando di avvantaggiare un suo "concorrente")
e questo consente anche alla comunit� scientifica
di interagire con quella persona, avere scambi di vedute
piu' mirati verso il problema specifico.
Il patto di segretezza a cui alludi, tu stesso mi dici
che lo fa nel '93 e nel '93 stesso, sempre da quanto mi
dici, annuncia la sua scoperta.
Quindi si espone con un collega per la prima volta
praticamente a lavoro finito (e se non ricordo male
dopo 7 anni che stava lavorando alla dimostrazione).
Poi va bene, la storia dell'errore e la dimostrazione
finale nel '95 etc... ma questo non fa piu' testo
perch� a quel punto si era gi� esposto.
Dimmi tu se non ha lavorato da solo.
Allora, questa volta la domanda la faccio io da
perfetto ignorante: il comportamento di Wiles �
normale? Ci sono molti altri scienziati (anche
sperimentali) che si sono comportati cosi'?
Leggevo mentre ero dal dentista una rivista (non
ricordo se "Newton" o "Focus" - in genere non
le seguo) che parlava della scoperta del condensato
di Bose-Einstein e della storia dei due scienziati che
sono giunti a realizzarlo. Anche qui � una storia
(sicuramente romanzata) che parla di una m�ta e due
persone ambiziose che volevano raggiungerla, pero'
la differenza � che questi pubblicavano le loro
scoperte e si passavano informazioni (ora, bisogna
sempre vedere quanto c'e' di vero in questo...).
Mi sembra un approccio alla ricerca lievemente differente
da quello di Wiles.
> E' solo una conferma della mia tesi.
Addirittura? Non credi di esagerare un po'?
Non volevo smontare o smentire alcuna tesi.
Si fa solo per parlare un po'...
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Andrea Francinelli
Nessun Dipartimento.
Nessuna Universit�
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Received on Sun Nov 17 2002 - 17:24:17 CET
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