Re: indice di rifrazione e lunghezza d'onda (corretto)

From: Flavio Zanovello <flaviozanovello_at_hotmail.com>
Date: Mon, 18 Nov 2002 11:29:12 +0000 (UTC)

"Andrew" <zaraqwara_at_inwind.it> wrote in message
news:lZsB9.37779$8E3.1098734_at_twister2.libero.it

> Salve a tutti,
>
La mia domanda �: in che relazione di dipendenza si
> trovano queste grandezze? Io avrei detto che la velocit� di propagazione
> dell'onda dipende dalle caratteristiche del mezzo, cio� da epsilon (relativa
> del mezzo):

Quando un'onda elettromagnetica investe un mezzo, i nuclei e gli
elettroni
del mezzo rimangono investiti da questa onda e tendono anch'essi a
vibrare. Generalmente si descrive questa risposta in modo lineare (anche
se molti interessanti fenomeni come la generazione di seconda armonica
sono descritti da fenomeni non lineari).
Puoi immaginare che quando il campo elettrico dell'onda investe un
nucleo
tenda a spostarlo e a farlo vibrare (lo stesso puo' dirsi per la nube
elettronica). La vibrazione di queste cariche produce una risposta della
 stessa frequenza che si sovrappone all'onda incidente. La struttura del
materiale puo' essere anisotropa e pertanto le componenti del campo
elettrico possono stimolare diversamente le vibrazioni del materiale.
Inoltre certe frequenze si sovrappongono a quelle proprie di vibrazione
del sistema e si ha un assorbimento.
Una risposta molto banale puo' essere la seguente: se la frequenza fosse
di 1 Hz le nubi eletroniche e i nuclei potrebbero tranquillamente
vibrare seguendo il campo incidente. Se si trattase di frequenze di 1
miliardo di Ghz (esagero) difficilmente i nuclei con le loro masse cosi'
ingombranti (per modo di dire) riuscirebbero a stare dietro alla
vibrazione imposta, e il
loro contributo si perderebbe.
Come vedi con questo esempio banalizzato, a parita' di materiale, la
 risposta di un materiale dipende dalla lunghezza d'onda.
Sulla scia spannometrica di questo ragionamento si potrebbe dire che n
tende a diminuire all'aumentare della frequenza perche' le cariche nel
materiale non stanno piu' dietro alle vibrazioni imposte e il materiale
diventa otticamente trasparente.
Il discorso e' in realta' piu' complesso e come te lo ho fatto io
rischia
 di essere omissivo e perfino errato. Forse pero' puo' darti una
motivazione
 del perche' le proprieta'ottiche di un materiale dovrebbero cambiare
con la
frequenza.

Flavio

> di conseguenza l'indice di rifrazione n � funzione del
> mezzo, e non della lunghezza d'onda.
> grazie,
>
> a.




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Received on Mon Nov 18 2002 - 12:29:12 CET

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