Re: Forze apparenti : esistono ?

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Sat, 02 Nov 2002 20:30:36 +0100

Davide ha scritto:
> Il bilancio delle forze (incluse quella di inerzia) da sempre un risultato
> nullo.
> Applicato un sistema di forze in un punto materiale di massa m che da come
> forza risultate F si puo' dire che F=ma ma si puo' anche scrivere che F-ma=0
> dove ma e' la forza di inerzia mentre F e' la risultante delle forze
> applicate.
Piccola correzione: la f. d'inerzia sara' se mai -ma.

> E' un modo di vedere le cose, forse il problema e' che e' un modo
> ingegneristico e non fisico ma non per questo meno corretto (tant'e' vero che
> i risvolti fisici poi son gli stessi).
Ingegneristico o no, m'importa poco; tanto piu' che ha ascendenze assai
nobili: d'Alembert.
Il problema e' che come lo presenti tu aiuta solo a fare confusione...

> Cercando di chiarire quello che ho scritto nel precedente post voglio
> specificare che la forza di attrito applicata alla macchina e' l'UNICA forza
> applicata alla macchina mentre l'uomo in macchina "sente" una forza
> centrifuga dovuta alla propria inerzia.
Ecco: questa frase e' gia' un bel pasticcio, se composta con la
precedente.
Tu confondi la forza d'inerzia nella visione di d'Alembert (quella che
hai correttamente enunciata poco sopra) con la f. d'inerzia intesa come
forza apparente, come la si vede in un riferimento non inerziale.
Sono due cose diverse...

Ragionando alla d'Alembert, non si cambia *mai* riferimento: si traduce
pero' il problema di dinamica in uno equivalente di statica, combinando
forze attive e forze d'inerzia sotto il nome complessivo di "forze
perdute". Infattil'enunciati del principio di d'Alembert e' "le forze
perdute si fanno equilibrio in virtu' dei vincoli".
Ad es. nel caso dell'automobile (non dell'automobilista) si puo' usare
il pr. di d'Alembert dicendo che le forze perdute sono: gravita' e -ma
(f. centrifuga, se l'auto fa una curva). La risultante di queste deve
essere equilibrata dalla reazione vincolare della strada, attrito
incluso.

Invece diforza apparente si parla *solo* se si studia il moto da un rif.
non inerziale (per es. solidale con la macchina). Allora in questo
riferimento ogni oggetto va pensato come soggetto, oltre alle forze
reali di qualsiasi origine, alle forze apparenti (in questo caso, di
nuovo la forza centrifuga).
Solo in questo secondo contesto puoi dire che l'automobilista "si sente
spinto ecc."

Ecco invece che cosa avevi scritto tu:
> in macchina quando curvi esiste solo la forza centripeta (applicata alla
> macchina e dovuta all'attrito con l'asfalto ed alla sterzata delle ruote) e
> la forza di inerzia (che ti "spinge" verso l'esterno della curva).
> Le forze apparenti "esistono" solo se ti poni come osservatore sul sistema
> di riferimento dell'oggetto a cui dovrebbe esser applicata. In qualche modo
> le forze apparenti, in un sistema assoluto, convergono tutte nella forza di
> inerzia.
Qui non si capisce niente: un po' si parla della macchina, un po' di chi
ci sta dentro; un po' dell'"osservatore" nel rif. dell'oggetto, un po'
del "sistema assoluto"...
A parte la sintassi:
> Le forze apparenti "esistono" solo se ti poni come osservatore sul sistema
> di riferimento dell'oggetto a cui dovrebbe esser applicata.
Dovrebbe essere applicata? Qual e' il soggetto? Perche' "dovrebbe"? E'
applicata o non lo e'?
E poi: la f. centripeta e' applicata alla macchina e basta? a chi ci sta
dentro no?
E la f. d'inerzia? A chi e' applicata?
Mah...

>> E tu vorresti "spiegare" ad altri?
> Se me lo permetti si, grazie. Nessuno ti vieta di dire la tua. Ad ogni modo
> sforzati di capire anche quello dicono gli altri prima di senteziare.
Anche a te nessuno vieta di dire la tua. Poi pero' uno che legge,
proprio perche' si capisce che hai le idee confuse, ha il diritto di
dire quello che ho detto, ti piaccia o no.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
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Received on Sat Nov 02 2002 - 20:30:36 CET

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