Re: Ore felici

From: Soviet_Mario <SovietMario_at_CCCP.MIR>
Date: Sun, 3 Oct 2021 12:01:14 +0200

Il 03/10/21 09:30, Giorgio Pastore ha scritto:
> Il 02/10/21 19:19, p'o ha scritto:
>> On 28/09/21 11:11, Massimo 456b wrote:
>>> Secondo Einstein la divulgazione non e' altro che questo.
>>> Ore felici di stimolante meditazione.
>>
>> solo i bambini cercano la felicità
>
> Questo classificherebbe come bambini gli autori della
> dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti. Se la
> ricerca della felicità sia un bene irraggiungibile sulla
> terra o perfettamemte nelle nostre possibilità è comunque
> questione di punti di vista/ideologie personali.
>
>
>> Gli umani maturi non cercano nemmeno la perfezione ma la
>> completezza.per il fruitore
>
> Lasciamo stare le affermazioni generali e torniamo alla
> divulgazione. Ci sono due parti coinvolte: l'autore e chi ne
> fruisce (legge, ascolta, guarda). La completezza (entro
> limiti ragionevoli) è sicuramente un parametro importante
> per l'autore ma anche per il fruitore, anche se la
> situazione è sbilanciata relativamente alla possibilità di
> controllo. L'autore sa o dovrebbe sapere bene cosa ha
> eventualmente omesso o trattato in modo incompleto. Il
> fruitore in genere può accorgersi sono di incompletzze
> macroscopiche.
>
> Tuttavia, per quanto completa possa essere un'opera di
> divulgazione, se manca anche un aspetto estetico fallisce
> miseramente. E in questo campo l'estetica, più che legata a
> uso del colore o del lessico è strettamente connessa con la
> capacità di far provare il piacere intellettuale della
> scoperta di nuovi concetti o di nuovi modi di vedere il mondo.
>
> Che poi ci possano essere molti modi diversi di cimentarsi
> con questa sfida è un fatto, come è un fatto che persone
> diverse possono giudicare diversamente la stessa opera di
> divulgazione. Ma il giudizio, nel caso della divulgazione
> deve tener sì conto della correttezza e completezza ma non
> solo. Peraltro, con pesi diversi, questo vale anche per i
> lavori scientifici.
>
> Giorgio



imho la divulgazione può avere, secondo il target che trova,
una mistura di varie proporzioni di tre risultati principali

* incuriosire verso materie ritenute ostiche. Talvolta da
cosa nasce cosa, più spesso no, ma cmq escludere a priori il
fatto mi pare sterile


* sapere cosa si sa e cosa non si sa, per sommi capi. In
altre parole, aiuta a collocare una persona nello scenario
del sapere della sua epoca.


* rispondere, anche per grossi capi, a domande generiche sul
tipo "dei massimi sistemi", che la nostra testa
inevitabilmente si pone. Domande antiche spesso rimaste non
risposte sin dall'infanzia, e per le quali i più non sentono
certo l'esigenza di dimostrazioni rigorose o calcoli, che si
è consci di non poter capire, ma anche semplicemente di "a
broader view", di prospettiva. Sono dubbi di senso e di
carattere esistenzialoide. Intendo domande sulle ORIGINI, e
su cosa ci aspetta nel futuro ad un orizzone non
individuale, ma più assolutistico. Molti non tecnici, sono
comunque interessati a sapere se si pensa che l'universo
sarà chiuso o aperto, se tornerà un big crunch o se sarà la
morte fredda eterna. Ci serve a trovare un proprio posto nel
Tutto come esseri senzienti, a darci una prospettiva
globale. Ma i non tecnici sanno che possono limitarsi solo a
leggere le "conclusioni".


nessuna delle precedenti mi pare cosa disprezzabile neppure
isolatamente, diciamo.
Per questo non capisco a volte crociate contro i divulgatori
onesti (mentre posso condividere quelle contro chi scrive
solo per far cassa, disposto a distorcere tutto pur di
risultare accattivante o fintamente ipercomprensibile)

penso anche che la seconda e terza finalità, siano quasi
DOVUTE al lettore inteso come "contribuente", ossia colui
che paga le ricerche sul collisore di adroni o sul tokamak.
Aiuta a dare un significato concreto alle tasse che paga,
diciamo.



-- 
1) Resistere, resistere, resistere.
2) Se tutti pagano le tasse, le tasse le pagano tutti
Soviet_Mario - (aka Gatto_Vizzato)
Received on Sun Oct 03 2021 - 12:01:14 CEST

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