(wrong string) � del DISCRETO contro gli orrori del CONTINUO.

From: giofra <giofra_at_freemail.it>
Date: Mon, 14 Oct 2002 11:53:46 GMT

All'origine della teoria della dilatazione del tempo,
c'� in sostanza la scoperta dell'esistenza di una
velocit� limite.

Scoperta contemplata dalle equazioni di Maxwell,
ma non dalle trasformazioni di Galileo.

Rispetto a tutto ci� che attiene alla dilatazione
del tempo, la scoperta dell'esistenza di una velocit�
limite, � l'unica cosa certa, verificata e verificabile
sperimentalmente (con la luce, ma anche con gli
elettroni).

Tutto il resto, infatti, sono solo deduzioni.

Deduzioni che, peraltro, sono solo suffragate da
esperimenti i cui risultati sono sistematicamente
commentati, dagli stessi ricercatori che li hanno
conseguiti, con la frase per niente convinta e
convincente.
" i risultati sono in buon accordo con la teoria ".

A seguito della scoperta dell'esistenza di una
velocit� limite, Lorentz e Fitzgerald, dimenticandosi,
o peggio ancora ignorando, che le trasformazioni di
Galileo sono dei semplici modelli ingegneristici
(buoni solo per fare i conti), si misero in testa di
correggere le suddette trasformazioni.

Per cui si inventarono le trasformazioni di Lorentz,
dalle quale si evince per� la dilatazione delle
lunghezze, e a cui si aggiunse, successivamente,
l'obbrobrio della dilatazione del tempo.

In realt� le cose, secondo me, stanno in modo
molto pi� semplice:

A) le trasformazioni di Galileo sono dei semplici
modelli ingegneristici

B) la Realt� � solo ed esclusivamente DISCRETA

C) per cui il movimento evolve A SCATTI, e non
in modo fluente e continuo

D) di conseguenza esiste una velocit� limite,
semplicemente perch� in una Realt� solo ed
esclusivamente DISCRETA, in uno spazio occupabile
(dalla materia e dal vuoto) di lunghezza L, possono
al massimo starci X scatti elementari
(elementari nel senso che non sono ulteriomente
frazionabili)

E) per cui, se per esempio appurassimo che in
uno spazio occupabile L, al massimo ci possono
essere 5 scatti elementari, e che A fa 1 scatto
mentre B fa 3 scatti, ebbene, se A si mette
sopra B, A far� complessivamente 4 scatti

F) sempre nell'ipotesi che avessimo appurato
che in uno spazio occupabile L, al massimo ci
possono essere 5 scatti elementari, se viceversa
A fa 1 scatto mentre B fa 5 scatti, ebbene, anche
se A si mette sopra B, A coprir� la distanza L in
5 scatti e non 6 scatti.

Tutto qui !

Giovanni.
ULTIMUS: http://members.xoom.virgilio.it/ultimus

(messaggio inviato al newsgroup it.scienza.fisica
alle ore 13,55 di oggi 14� giorno di ottobre del 2002)
Received on Mon Oct 14 2002 - 13:53:46 CEST

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