All'origine della teoria della dilatazione del tempo,
c'� in sostanza la scoperta dell'esistenza di una
velocit� limite.
Scoperta contemplata dalle equazioni di Maxwell,
ma non dalle trasformazioni di Galileo.
Rispetto a tutto ci� che attiene alla dilatazione
del tempo, la scoperta dell'esistenza di una velocit�
limite, � l'unica cosa certa, verificata e verificabile
sperimentalmente (con la luce, ma anche con gli
elettroni).
Tutto il resto, infatti, sono solo deduzioni.
Deduzioni che, peraltro, sono solo suffragate da
esperimenti i cui risultati sono sistematicamente
commentati, dagli stessi ricercatori che li hanno
conseguiti, con la frase per niente convinta e
convincente.
" i risultati sono in buon accordo con la teoria ".
A seguito della scoperta dell'esistenza di una
velocit� limite, Lorentz e Fitzgerald, dimenticandosi,
o peggio ancora ignorando, che le trasformazioni di
Galileo sono dei semplici modelli ingegneristici
(buoni solo per fare i conti), si misero in testa di
correggere le suddette trasformazioni.
Per cui si inventarono le trasformazioni di Lorentz,
dalle quale si evince per� la dilatazione delle
lunghezze, e a cui si aggiunse, successivamente,
l'obbrobrio della dilatazione del tempo.
In realt� le cose, secondo me, stanno in modo
molto pi� semplice:
A) le trasformazioni di Galileo sono dei semplici
modelli ingegneristici
B) la Realt� � solo ed esclusivamente DISCRETA
C) per cui il movimento evolve A SCATTI, e non
in modo fluente e continuo
D) di conseguenza esiste una velocit� limite,
semplicemente perch� in una Realt� solo ed
esclusivamente DISCRETA, in uno spazio occupabile
(dalla materia e dal vuoto) di lunghezza L, possono
al massimo starci X scatti elementari
(elementari nel senso che non sono ulteriomente
frazionabili)
E) per cui, se per esempio appurassimo che in
uno spazio occupabile L, al massimo ci possono
essere 5 scatti elementari, e che A fa 1 scatto
mentre B fa 3 scatti, ebbene, se A si mette
sopra B, A far� complessivamente 4 scatti
F) sempre nell'ipotesi che avessimo appurato
che in uno spazio occupabile L, al massimo ci
possono essere 5 scatti elementari, se viceversa
A fa 1 scatto mentre B fa 5 scatti, ebbene, anche
se A si mette sopra B, A coprir� la distanza L in
5 scatti e non 6 scatti.
Tutto qui !
Giovanni.
ULTIMUS:
http://members.xoom.virgilio.it/ultimus
(messaggio inviato al newsgroup it.scienza.fisica
alle ore 13,55 di oggi 14� giorno di ottobre del 2002)
Received on Mon Oct 14 2002 - 13:53:46 CEST