Paolo Russo wrote:
> In generale, a priori, alla base ci potrebbe essere qualcosa
> di deterministico e/o qualcosa di casuale. Ammesso e niente
> affatto concesso che il determinismo uccida il libero
> arbitrio, la casualita` e` forse meglio? Se nel mio cervello
> ci fosse un dadino che prende le decisioni, sarei forse
> libero? Responsabile delle mie azioni? Sarei io a decidere, o
> il caso? Evidentemente il caso, no? Insomma se c'e` il
> determinismo comanda la necessita`, se non c'e` comanda il
> caso. Quand'e` allora che comando io? Quello che intendo dire
> e` che a mio avviso la questione del libero arbitrio non ha
> assolutamente niente a che fare con il determinismo (che ci
> sia o non ci sia non fa differenza); ha invece a che fare con
> il concetto dell'io.
Mi hai battuto sul tempo (no pun intended :-) in sostanza scrivendo
quello che avrei scritto io. Il problema del libero arbitrio dipende
in modo molto forte da quello dell'immagine di se', della coscienza
ecc. In qualche modo, abbiamo l'idea di noi come di una specia di
ALTRO omino dentro la nostra testa, che prende decisioni, osserva il
mondo (tramite i nostri occhi) ecc. Omino che NON e' soggetto alle
leggi della fisica (o della psicologia, supposto si possa esprimerne).
Tornando alla domanda iniziale, mi e' sempre piaciuto un esempio che
poi ho scoperto in un libro. Pensiamo al film "Casablanca". Per
semplicita', pensiamo si tratti di una storia reale, trasposta in
pellicola con fedelta' assoluta. Io ho gia' visto il film, e ogni
volta che viene riproiettato il finale sara' sempre quello. Se
anziche' un film fosse una riproduizone olografica (nel senso
"totale", atomo per atomo), i personaggi ripeterebbero tutte le
emozioni i dubbi, i drammi descritti sulla celluloide. Ma sarebbero
liberi? Per me certamente. Il dramma nasce dal fatto che altri finali
erano possibili (in un senso diverso dalla possibilita' fisica, quella
nella nostra registrazione e' determinata da leggi subatomiche). Ma
che, con sofferenza COMUNQUE reale, con drammi e dilemmi che sono
anche quelli reali e che sono essenziali per quel risultato, e' stato
scelto proprio QUELL'esito.
In questo esempio tutto e' determinato. Il film DEVE finire cosi', lo
abbiamo gia' visto e anche se non siamo in grado di capire esattamente
perche', sappiamo che le scelte finali sono state quelle. Si tratta di
un significato di liberta' molto differente quindi da quello fisico.
Significa che una persona differente, o quella in condizioni anche
solo leggermente differenti, poteva comportarsi in modo diverso. Ma
che in quel particolare comportamento scelto e' stato in grado di
esprimere valutazioni etiche, pesare elementi complessi e che
riguardano la vita e il benessere di altre persone. Il libero arbitrio
e' questo, non la possibilita', teoria e tutto sommato inutile, di
"cambiare il futuro".
--
Gianni Comoretto Osservatorio Astrofisico di Arcetri
gcomoretto_at_arcetri.astro.it Largo E. Fermi 5
http://www.arcetri.astro.it/~comore 50125 Firenze - ITALY
Received on Sun Oct 06 2002 - 17:23:23 CEST