Re: Suggerimenti per libri da *studiare*
Il 15/12/2010 10:10, Aleph ha scritto:
> superpollo ha scritto:
>
>> Aleph ha scritto:
>
>>> Paolo Cavallo ha scritto:
>>>
>>>> Giorgio Pastore ha scritto:
>>>>> Ci ho pensato. Ovviamente il concetto di "bel libro" resta un po' vago.
>>>
>>>> Beh, certo, era esplicitamente voluto...
>>>
>>>>> Io opterei per il libro di Callen...
>>>
>>>> Ho raccolto più volte indicazioni positive sul Callen, ed è nella mia
>>>> wishlist su Amazon da un bel po' di tempo. Essendo molto costoso, ho
>>>> sempre rimandato l'acquisto.
>>> ...
>>>
>>> Ma scaricarlo dalla rete con Utorrent o applicativi simili, proprio no?
>
>> non e' il caso di incitare ad un atto illecito, ti pare? ;-)
>
> Sarebbe un discorso interessante da affrontare, ma ci porterebbe in OT;
beh, in effetti non è un discorso che possa attenere alla
Fisica in modo esclusivo (anche se più di altre scienze)
quanto piuttosto alle scienze in generale ...
Si è formata (non so quanto diffusa) una corrente di
pensiero, penso formalizzata da un medico di cui non ricordo
il nome, secondo cui le pubblicazioni frutto di ricerche
finanziate con soldi pubblici, quindi alla fine con danaro
di ciascun contribuente, dovrebbero essere liberamente fruibili.
Ovviamente, da bieco statalista quale sono, non soltanto
sono d'accordo, ma mi spingo a dire che ogni ricerca
finanziata ALMENO in parte con denaro pubblico dovrebbe
essere condivisa liberamente, salvo, al limite, marginali
dettagli implementativi.
Se sei un privato, investi e inventi cose, hai diritto di
sfruttarle commercialmente. Ma se ti mantieni e finanzi con
soldi pubblici, che diritto hai di brevettare le tue
invenzioni ? Dovrebbe bastare la paternità, il prestigio e
il curricolo dello scienziato.
> magari, se capita lo riprenderemo estesamente da un'altra parte.
Io ho detto la mia :-) Mi piacerebbe sapere se è una tesi
che ha seguito o meno, e che mi rammentassero chi fu il
fondatore
> Se i moderatori mi consentono solo un'osservazione vorrei dire però che
> molto spesso simili violazioni vanno a beneficio di una platea che in ogni
> caso non comprerebbe mai il libro e, anche se a titolo gratuito,
> determinano l'effetto positivo di favorire una diffusione maggiore
> delle idee dell'autore, rispetto a quanto potrebbe verificarsi a pagamento
> tramite i canali tradizionali.
anche qui sono d'accordo. Persino in un ottica privata di
profitto, se ad es. le major corporate di
informazione-media-cinema-musica facessero due conti onesti,
si renderebbero conto che vendere un DVD a un euro (anzi i
nudi bits da scaricare) significherebbe ampliare la base
distributiva di un fattore enorme, io penso oltre cento a
uno. A tutti farebbe piacere l'idea di comprare un qualsiasi
titolo regolarmente, per un prezzo equo.
Invece si ostinano a voler ricaricare tutto su un manipolo
di acquirenti straricchi o stracontrollati, e accettano
l'effetto collaterale della pirateria ecumenica. Non li
capisco. Non gli costerebbe niente usare gli E-stores con
prezzi aggressivi. Avrebbero gli stessi costi fissi a
prescindere dal volume di traffico. I pirati e craccatori
morirebbero di inedia come gli spacciatori se legalizzassero
le droghe (è solo un esempio del principio, si badi, in
questo caso non sono affatto d'accordo !).
Ma chi si esporrebbe a conseguenze penali per un risparmio
irrisorio ? Nessuno. Invece così proprio i soldi abbastanza
non ci stanno, possono minacciare quel che vogliono, ma i
soldi sempre non ci stanno. Contenti loro ...
Ciao
Soviet
> Saluti,
> Aleph
>
>
Received on Wed Dec 15 2010 - 13:35:07 CET
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