Re: E se le masse variassero col tempo?
"Minelli374" <xanthyppe_at_hotmail.com> wrote in message news:<%mDi9.23685$Hc7.378151_at_twister1.libero.it>...
> > - Le masse delle particelle elementari sono costanti nel tempo?
> > - Non potrebbe darsi che siano, invece, solo i loro reciproci
> > rapporti a rimanere sempre costanti?
>
> Sicuramente le masse variano, anche se in lassi di tempo molto lunghi, vedi
> l'usura e l'aumento di entropia. I rapporti possono rimanere costanti, ma
> dipende da tutta una seria di fattori tipo la posizione e le forze subite,
> per cui � molto difficile che tutte le masse di un corpo varino alla stessa
> maniera contemporaneamente!
>
>
> Alle altre domande non so risponderti.
>
> Minelli374
Penso di essere stato frainteso, infatti non mi riferivo al
fatto ovvio che le masse di tutti i corpi cambino, ma proprio
alle masse delle particelle elementari (cosiddette 'a riposo'
rispetto ad un sistema di riferimento inerziale solidale),
quindi l'usura non c'entra affatto...
La possibilita' che le masse ad esempio del protone m(p) e dell'elettrone m(e)
cambino col tempo fu esaminata dapprima da Dirac (a proposito delle cosiddette
'coincidenze cosmologiche' evidenziate gia' da Eddington). Dirac
formulo' una teoria basata sui 'grandi numeri' , dell'ordine di
10^40 e 10^80 circa, pero' fra le varie possibilita' di 'giocare'
sulle cosiddette 'costanti' della fisica, lui scelse di far
decrescere lentamente quella di gravitazione G, mantenendo
le costanti atomiche h,e come pure la velocita' della luce c (quindi la
costante di struttura fine). Inoltre Dirac riteneva che anche m(p) ed
m(e) dovessero rimanere costanti. Il modello fu poi elaborato da
Hoyle e Narlikar che revisionarono la teoria dello stato stazionario
che ammette la creazione continua di materia. Se accettiamo l'interpretazione
di Sciama del principio di Mach, la massa cosmica deve crescere come
R (diciamo il "raggio" anche se impropriamente) dell'universo. Quindi
secondo loro, sarebbe il numero dei protoni e di elettroni ad aumentare
progressivamente, per una sorta di creazione continua, di cui danno
un modello matematico, opinabile come tutti gli altri modelli cosmologici.
Eppure leggo dallo stesso Narlikar ("Introduction to Cosmology") che
ci sarebbe anche la possibilita' che le masse stesse di m(e) ed m(p)
crescano col tempo, e percio' dal mio punto di vista personale non
vedo perche' far aumentare il numero N di atomi dell'universo. Sempre
Narlikar scrive che un aumento della massa elettronica spiegherebbe
in parte il red shift cosmico. Infatti i fotoni emessi in passato
verrebbero da salti discreti di elettroni piu' "leggeri" quindi
con lunghezza d'onda tanto maggiore quanto piu' lontano osserviamo.
Questo potrebbe anche significare che l'interpretazione integrale del
red shift come effetto Doppler sarebbe un errore: se quanto detto
prima e' vero, allora la velocita' di recessione delle galassie piu'
lontane sarebbe sovrastimata, e la corrente 'evidenza sperimentale'
di un'accelerazione dell'espansione dell'universo andrebbe
riveduta e corretta, in modo da riportarci al modello piu'
semplice fra quelli di Friedmann (quello di Einstein e de Sitter).
Cordiali saluti,
Attilio
Received on Mon Sep 23 2002 - 14:03:40 CEST
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