Re: Il rapporto della fisica con la sua storia

From: Luciano Buggio <buggiol_at_libero.it>
Date: Mon, 14 Jan 2013 03:13:53 -0800 (PST)

On 14 Gen, 10:20, Luciano Buggio <bugg..._at_libero.it> wrote:
> On 13 Gen, 13:53, Multivac85 <multiva..._at_gmail.com> wrote:
>
> (cut)
>
> > Oltre che il lavoro di
> > riflessione teorica e le pratiche sperimentali, pu� accadere che nuove
> > idee per compiere nuove scoperte nella fisica di oggi possano nascere
> > anche rileggendo le teorie e le idee (magari anche se sbagliate, pu�
> > essere che una sua parte possa aprire strade nuove promettenti mentre
> > l'intera teoria portava a un vicolo cieco) presenti nelle opere
> > fisiche del passato? Oppure il passato si pu� solo vedere come un
> > passato di errori e di visioni imprecise rispetto al presente? Sarebbe
> > interessante anche suggerire esempi al riguardo.
>
> Un esempio di linea di ricerca che non ha "fatto scuola" e che �
> abortita:
> Ruggero Boskovich e la sua teoria (ispirata da Leibntz) dei
> costituenti elementari in termini di punti inestesi con un campo di
> forze intorno.

Non s'era mai visto un moderatore cos� sollecito!
Ne approfitto per una riflessine, in parte autobiografica.

Ricordavo dal liceo le monadi di Leibnitz, che mi sono sempre state
antipatiche: me ne ero fatto l'idea come di microorganismi patogeni,
dotati di una cattiva oleosa coscienza.
Magari sul libro (il Lamanna) c'ra scritto anche che erano puntiformi
nel senso proprio del punto geometrico, ma la cosa mi � sfuggita: sono
per� pi� propenso a credere che ci fosse scritto solo che erano molto
piccole, che pi� piccole di cos� non si pu�, e che anche il prof.
Tacconi non ci abbia mai parlato di puntiformit� adimensionale.
Senn� credo che me ne ricorderei, sopratttto se si fosse insistito,
come meritava, su una cosa cos� importante..
In ogni modo nessuno mi aveva detto o scritto del campo (repulsivo )
intorno.
Quanti di voi sanno che le Monadi di Leibnitz erano dei punti
geometrici adimensionali con un campo di forze intorno?
L'altro ieri l'ho chiesto ad un filosofo e nemmeno lui lo sapeva.
Ricordo dal liceo che Leibnitz era in polemica con Cartesio, che lo
aveva preceduto, ma non ricordo che mi abbiano insegnato qual'era la
divergenza fondamentale tra i due.
L'ho scoperto alcuni mesi fa, dopo cinquant'anni, studiando un testo
originale del 700, in latino, di R.Boskovich, alla Biblioteca Marciana
di Venezia, a momenti con due guardie giurate armate a fianco, visto
quanto mi � costato farne fotocopiare in sede alcune pagine con una
tecnologia aliena che non offende il candore isabelliano
dell'incunabolo. .

Cartesio ci aveva la "res extensa" (questo era nei programmi),
Leibnitz la "res intensa" (questo no).

Ed � stato interessantissimo scoprire il percorso di riflessione fatto
da Leibnitz a partire dalla res extensa di Cartesio per arrivare ai
suoi punti: magari ve lo racconto, ma si trova anche in rete, credo.


A proposito del subject.

Se a scuola la storia del pensiero scientifico si insegnasse per bene,
includendo anche gli spunti che non hanno avuto seguito, forse qualche
studente potrebbe trovarli interessanti, e, magari solo per esercizio
logico o di fantasia, lavorarci sopra sviluppando l'idea.
L'aveva fatto Boscovich, fino ad un certo punto, ma Boskovich non �
proprio nei programmi scolastici (forse in quelli slavi), e nessuno
che non sia un ragusano sa a momenti chi sia.
Magari non sarebbe sucesso a me, se mi avessero detto che le monadi
erano puntiformi: per� io ci sono arrivato per conto mio, ad
un'ipotesi cos� su mondo fisico.
Ma ho avuto, senza saperlo, che io sappia, due prdecessori (uno
illustre l'altro meno).

Luciano Buggio
Received on Mon Jan 14 2013 - 12:13:53 CET

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