Il giorno sabato 23 ottobre 2021 alle 17:48:03 UTC+2
Elio Fabri ha scritto a Franco:
> Surely you're joking, mister Franco :-)
> Sai perfettamente che gino non è in grado di capirci una parola, anche
> nel primo, dove non si parla di relatività, ma di buona vecchia
> meccanica newtoniana.
infatti questo è lo scopo di Franco
> Sono andato a guardare il primo, e come temevo è un pasticcio
> ... Coincidenza incredibile: due formule del tutto diverse, una che
> contiene m e non a, l'altra che contiene a e non m, vanno d'accordo.
> Corda non fa una piega, e sembra non accorgersi che la coincidenza non
> si può ripresentare per un altro pianeta (se ne accorgerà poi: v. il
> secondo lavoro).
> Il secondo commento è che non si capisce dove entri il perielio nel
> suo calcolo, che assume orbita circolare.
> Quello che lui calcola è la differenza nella velocità angolare di
> Mercurio a seconda che si tenga presente la massa del pianeta o la si
> trascuri. Arbitrariamente assume la differenza comne precessione del
> perielio.
> Passiamo al secondo lavoro.
> Qui si accorge del problema che dicevo sopra ...
da quel che ho capito da
https://tech.everyeye.it/articoli/intervista-christian-corda-ricercatore-riabilitato-newton-53424.html
nel primo lavoro riprende e conferma il lavoro del prof. Annunziata, ma fa
presente che lo stesso metodo applicato ai pianeti più lontani non funziona.
> e ha un'idea luminosa:
> bisogna tener conto della dilatazione gravitazionale (e rotazionale,
> dice lui) del tempo.
> In altre parole, bisogna usare la RG, anche se continua a dire che non
> la usa ...
non so se è scorretto, ma mi permetto di riferire con parole mie e quindi
certamente imprecise, la risposta da me ricevuta (poichè la mail del
prof. Corda è presente negli articoli, si potrebbe chiedere conferma)
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-Nel metodo di calcolo proposto vengono usate le formule della relatività
generale per il calcolo della dilatazione temporale gravitazionale, ma il
calcolo risulta più semplice rispetto alla tradizione.
- punti dell'orbita non c'entrano, occorre tener conto della la variazione
temporale lungo la "geometria totale dello spaziotempo tenendo conto
della rotazione del pianeta".
-L'idea di una forza che ogni particella eserciterebbe sulle altre particelle
corrisponde al principio di Mach, ma questo riporta alla relatività del
tempo e quindi a una visione "geometrica", ma questo non esclude un
interpretazione in termini di "forza".
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Certo quest'ultima affermazione non corrisponde ai miei peccaminosi
desideri: sembrerebbe una "forza apparente" :-(
Io speravo a una cosa tipo questa: G*m1*m2/d^2 moltiplicato XXX
dove XXX esprimerebbe l'effetto dovuto alla "geometria totale dello
spaziotempo tenendo conto della rotazione del pianeta".
Se manipolando quella roba ne uscisse la formula della RG, resterebbe
sempre in partenza quel m1*m2 che esprime (a mio parere) una relazione
uno a uno fra le particelle. Certo non sono in grado di rovistare in quella
valanga di formule per vedere se c'è una cosa del genere, ma certamente
uno del mestiere lo vede con poca fatica.
Se però quella serie di derivazioni contengono degli errori il discorso cade
e penso che qualcuno dovrebbe farlo presente all'autore.
Quanto al principo di Mach ho riferito sopra la mia risposta al prof. Corda
dove esprimo i miei dubbi, cercherò il Caldirola di mia figlia e ripasserò la
questione.
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Peccato che nessuno mi abbia confermato (o negato) il punto di partenza
del thread: se Mercurio fosse una sfera perfetta ed omognea, la metà
rivolta verso il Sole sente un'attrazione maggiore rispetto all'altra metà?
- Se fosse vero non sarebbe come se Mercurio avesse una "protuberanza"
che ne rovina la simmetraia perturbandone l'orbita?
- Ma se anche fosse vero, la distanza Sole-Mercurio renderebbe irrilevante
l'effetto?
Certo il non-inverso del quadrato ha distolto e molto sollucherato, ma suvvia,
mi si perdoni e si soddisfi la mia curiosità.
Received on Sun Oct 24 2021 - 10:22:23 CEST