Re: Inizio del moto nella gravità relativistica
[Andrea:]
> Sui testi che affrontano la relatività, quando si parla di gravità,
> immancabilmente viene fatto l'esempio del raggio di luce che nei
> pressi di una massa che deforma lo spazio, deflette la sua traiettoria
> perché deve seguire le linee geodetiche permesse dalla deformazione.
Infatti e` un genere di esempio che non fa capire molto.
> La gravità viene quindi ad essere ridotta ad un mero fenomeno
> geometrico. La cosa oltre che per la luce vale anche per le masse: se
> in moto nei pressi di altre masse dovranno seguire la curvatura dello
> spazio.
> Ma quello che mi sfugge è come possa ORIGINARE il moto.
Ti do` una risposta discorsiva e probabilmente infarcita di
inesattezze, ma spero che sia meglio di niente.
A essere curvo non e` il solo spazio, ma lo spaziotempo. Ogni
cosa si muove nel tempo dal passato verso il futuro alla
velocita` di un secondo al secondo (circa...), se mi consenti
l'espressione canina. E` perloppiu' il moto nel tempo che
viene curvato e diventa moto spaziale. Anche il moto nello
spazio viene curvato, ma da` un contributo apprezzabile
all'accelerazione di gravita` solo per corpi che si muovano a
frazioni apprezzabili della velocita` della luce. Alla
velocita` della luce i due contributi si equivalgono, nel
senso che un corpo che si muove alla velocita` della luce in
un campo gravitazionale esibisce un'accelerazione doppia di
quella di un corpo a bassa velocita` (mentre la teoria
newtoniana non prevede differenze con la velocita`). Per
questo motivo la misura della deflessione della luce stellare
che passava accanto al Sole durante un'eclisse fu un
esperimento cruciale per confermare la relativita` generale:
perche' la deflessione prevista dalla RG era doppia di quella
prevista dalla gravitazione newtoniana.
Ciao
Paolo Russo
Received on Mon Nov 29 2010 - 19:53:52 CET
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