Approccio matematico o fisico di un fenomeno
Sto cercando di capire perch� dato un fenomeno ricavato sperimentalmente non
si riesce ad andare oltre la semplice quantizzazione matematica del fenomeno
stesso, senza indagare pi� di tanto come ci si giunge a quel risultato e del
come fisicamente avviene quel fenomeno.
Mi spiego con un esempio.
Noi sappiamo dalla sperimentazione che data una sorgente luminosa ed uno
specchio siamo riusciti ad individuare che il percorso che pu� fare il
singolo fotone non � soltanto quello pi� breve, ma qualsiasi possibile in
tutto la superficie dello specchio.
Dopodich� sommate le diverse probabilit� si ottiene che quella totale
coincide proprio con quella pi� breve, da qui quello che noi quotidianamente
vediamo.
Tutto questo � dimostrato anche dal fatto che non avendo una superficie
completamente riflettente, ma diciamo con delle buche all'interno dello
specchio, il percorso � condizionato dalla disposizione delle buche, quindi
la probabilit� totale della riflessione a seconda della lunghezza d'onda
della luce stessa pu� essere amplificata o addirittura annullata dallo
specchio stesso. E questo � quello che noi oggi comunemente apprezziamo
guardando la superficie riflettente di un compact disc, con tutti i relativi
giochi di colore.
Ora la quantistica ha dato modo di calcolare questo tipo di fenomeno, di
poter lavorare matematicamente prevedendone il risultato, ma non ci spiega
fisicamente come avviene questo fenomeno.
In sostanza, che significa che percorsi differenti, con vettori opposti si
vadano ad annullare?
Che pu� mai centrare un concetto matematico con vettori di probabilit� nel
comportamento della natura?
E' come se la natura sarebbe capace di fare uno schemetto grafico, un
calcolo di vettori e poi decidere cosa far vedere a noi. E poi si parla di
natura "assurda", ma non � che siamo noi a darle un comportamento "umano"
perch� non abbiamo la voglia di volerla capire con la semplicit� di sempre?
Io dico ma � giusto fermarci ad un solo calcolo matematico, oppure � pi�
giusto cercare di capire che cosa avviene per dare alla luce un certo tipo
di comportamento.
Ma questo discorso lo si pu� fare anche per la riflessione parziale di un
vetro, le fenditure e tutti i fenomeni del QED ove il comportamento �
praticamente sempre lo stesso, ciclico, ondulatorio, sinusoidale.
Perch� continuare a creare mistero sulla natura? Perch� fermarci a dire,
"Sembrer� strano, ma la natura si comporta proprio cos�"?
Io ve lo giuro, tutto questo "strano" non lo trovo, sar� che appartengo a
nuove generazioni, ma credo sia piuttosto relativo al singolo studioso
questa
visione delle cose e fermarsi davanti a certe inesistenti barriere mi sa di
tanta
pigrizia!
Saluti,
Fabio
Received on Fri Sep 13 2002 - 10:49:12 CEST
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