Trovo nell'atlante astronomico edito da Sperling&Kupfer (1992) pag.146:
"Delle 70.000 (80.000 � il dato aggiornato - n.d.r.) stelle doppie (nel
senso di "multiple" - n.d.r.) finora catalogate, solo per circa 700 (1% -
n.d.r.) � conosciuta l'orbita e di circa 50 sono state determiante le
masse, mentre *per la stragrande maggioranza delle altre stelle non �
rilevabile nessun movimento."
I modi di osservare il moto delle componenti sono sostanzialmente tre:
1) - Osservazione effettiva (visuale) dello spostamento nel corso del
tempo.
2) - Osservazione spettroscopica.
3) - Osservazione fotometrica.
Le condizioni migliori per la 1 (perpendicolarit� del piano di rivoluzione
rispetto alla linea visuale) sono le peggiori per la 2 e la 3
(complanarit� con la linea visuale), e viceversa.
La 1 ha inoltre un grosso limite: se il periodo � molto lungo (migliaia di
anni) si richiede un'osservazione troppo prolungata (decine e centinaia di
anni) per poter osservare uno spostamento che sia interno alla risoluzione
dello strumento, in rapporto a quello che si � avuto a disposizione
dall'epoca in cui si � cominciato ad osservare i sistemi (1850 circa).
Come dire che in tal caso l'immobilit� � solo apparente: si tratta di
estrema lentezza.
L'altro limite, gi� detto, � dato dalla possibilit� che, nel caso il piano
di rivoluzione sia complanare alla direzione di vista, le stelle si
trovino in quadratura rispetto a noi, senza componente laterale apparente
del moto in corso (si stanno avvicinando o allontanando, e non vediamo nel
tempo alcuno spostamento. In questo caso l'apparente immobilit� � un fatto
prospettico.
Poich� tanto pi� favorevole � la condizione per l'osservazione visuale
tanto meno lo � per quella spettroscopica (in particolare), questo secondo
metodo viene in soccorso al primo limite del metodo visuale nella misura
in cui l'orbita non � perpendicolare:
Viene in soccorso alla grande, lo supplisce perfettaemnte, al secondo
limite del metodo visuale: quando non osserviamo visualmente nessuno
spostamento � perch� la stella si muove nella nostra direzione, si �
detto, e queste sono le condizioni migliori per osservare l'effetto
doppler.
Questo anche perch� il rilevamento dello stato di moto attraverso il
doppler della stella non ha bisogno che di una osservazione nel tempo
(sempre che la velocit� sia tale da dar luogo ad un doppler risolubile
dallo strumento, cosa che mi pare assodata, visto che con tale metodo si
registrano anche velocit� minime). Quindi anche di un sistema con
grandissima orbita (e che richiederebbe per il visuale due osservaizoni
distanti secoli) con l'impiego dello spettroscopio si pu� determinare il
moto in corso delle componenti.
Ripeto, se non sono messe su di un piano ortogonale.
a) -Quest'ultimo caso (lunghissimo periodo e perpendicolarit� del piano di
rivoluzione rispetto all'osservatore terrestre) resta quindi scoperto
rispoetto alle attuali tecnologie di osservazione.
b) - Restano non coperti dall'osservabilit� anche gli stessi sistemi (a
lunghissimo periodo) con piano orbitale comunque disposto limitatamente
per� al tratto dell'orbita in cui le stelle si muovono perpendicolarmente
alla linea visuale, quando l'osservazione del doppler non � possibile,
con la componente del moto nulla o troppo piccola (dentro l'errore
strumentale) in direzione dell'osservatore
.
Torniamo al brano sopra citato:
*Nella stragrande maggioranza degli altri casi (gli altri casi sono il 99%
- n.d.r.) non � rilevabile nessun movimento*, dice il compilatore della
voce nell'atlante citato.
***Se ne deduce che i sistemi doppi di cui in a) sommati ai sistemi di cui
in b) rappresentano la *stragrande maggioranza" della totalit�.***
Mi sembra una bestialit� statistica.
Pe favore, qualcuno mi dica dove sta l'errore.
Pu� essere benissimo che mi sia sbagliato da qualche parte.
Luciano Buggio.
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Received on Fri Sep 06 2002 - 15:35:17 CEST