Bruno Cocciaro ha scritto:
> Ne "La scienza e l'Ipotesi" Poincaré riporta questo passo, certo di
> straordinaria importanza, ma non tutto il saggio:
> "Non esiste un tempo assoluto; dire che due intervalli di tempo
> hanno la stessa durata e' un'asserzione di per se' priva di
> significato, che puo' > acquisirne uno solo in base a una
> convenzione (...) Non solo non abbiamo alcuna intuizione diretta
> dell'uguaglianza di due intervalli temporali, ma non abbiamo
> neppure un'intuizione diretta della simultaneita' di due eventi
> che si verificano in luoghi distinti; e' quanto ho illustrato in
> un articolo intitolato "La mesure du temps."
Saprai già che a me le questoni strettamente storiche (chi ha detto
questo, chi ha detto quello) interessano fino a un certo punto.
Per di più non vedo - come tu pensi - che il brano che citi di
Poincaré sia "di straordinaria importanza".
In termini generali, valuto Poincaré lontano dall'essere un fisico e
qui parla soprattutto da filosofo, con tutte le ambiguità e le
arbitrarietà di moltissimi filosofi.
Un solo esempio: perché si deve dare tanta importanza alla "intuizione
diretta"?
Nel caso specifico, saprei proporre una serie di criteri operativi per
definire quando due intervalli di tempo sono uguali, e credo lo
saprebbe fare chiunque mi stia leggando. Quindi?
Forse P. spiega altrove nel libro perché sia essenziale il ricorso
all'intuizione diretta (che vorrei vedere definita, se qualcuno ci
riesce). Però ne dubito.
--
Elio Fabri
Received on Tue Nov 23 2021 - 21:09:43 CET