Re: angolo di rotazione della luce polarizzata

From: Luciano Buggio <buggiol_at_libero.it>
Date: Sat, 4 Dec 2010 09:54:21 -0800 (PST)

On 4 Dic, 00:17, Soviet_Mario <Soviet.Ma..._at_CCCP.MIR> wrote:

(cut)

> La luce linearmente polarizzata pu� immaginarsi come
> scomponibile (come ogni grandezza vettoriale peraltro) in
> due componenti di luci circolarmente polarizzate, una
> destrorsa e una sinistrorsa, di pari ampiezza e con fasi
> sincrone.

Hai detto bene: "Si pu� immaginare".
Ma ci� significa che un fascio di luce linearmente polarizzata � *di
fatto* il risultato della composizione che dici?
Un vettore forza F "reale" del tipo che vuoi � il risultato di fatto
della composizione di due vettori F1 e F2, o egli se ne fotte della
tua possibilit� di "immaginarlo" tale, potendo tra l'altro scegliete
tra un'infinit� di coppie, vantandosi umilmente di essere quel che �?
Sar� proabilmente vero che se sovrappongo due fasci di fatto
circolarmente polarizzati con chilarit� opposta, ottengo un fascio
linearmente polarizzato (col vettore elettrico che oscilla su uno
degli infiniti piani, precisamente quello nel quale le oscillazioni
dei vettori delle due radiazioni di partenza erano in fase.
Ma si pu� dare, credo, un fascio linearmente polarizzato
indipendentemente da questa costruzione, vale a dire polarizzato
linearmente in origine per suo conto.

La domanda secondo me �:
I due fasci si possono sperimentalmente distinguere?
Ovvero, il fascio ottenuto per somma dei due conserva memoria della
sua origine, in modo da dare risultati differenti (da quelli
dell'altro) nello stesso esperimento (per esempio di rifrazione in un
mezzo dotato di chilarit�)?

(cut)
> Considerazione a latere : cos' esattamente una luce
> circolarmente polarizzata ? E' forse una luce in cui il
> piano di oscillazione del (dei) campo elettrico (magnetico)
> ruota durante la propagazione ? E se ci , come accade ? Se
> no, che diamine ?

Con l'avvento della MQ questa domanda non pu� avere una risposta che
gratifichi l'intuizione, ed � da questo che nascono le difficolt� che
dici di aver trovato nel farti spiegare 'ste cose: Contrariamente
all'approccio della MQ, tu vorresti "capire" al di l� del formalismo
matematico.
que
Se ti interessa una risposta di tale tipo, ceh soddisfi questa tua
esigenza, sulla struttura di un fascio di luce circlolarmente
polarizzata, io te la potrei dare, facendo appello alla mia teoria
causale locale e realista che restituisce traiettorie classiche ai
fotoni, ma per ora lasciamo perdere.
>
> Poi, e questo l'unico punto su cui, forse ingenuamente,
> non intravedo difficolt concettuali, si considera che
> ognuna delle due luci circolarmente polarizzate, destrorsa e
> una sinistrorsa, attraversando un mezzo chirale, hanno un
> diverso indice di rifrazione. E' chiaro che la probabilit
> di interagire con le varie regioni "piene" (di densit
> elettronica) che ciascuna incontra non saranno uguali.
> Si pu quindi proseguire dicendo che una delle due
> componenti rallenta pi dell'altra componente.
>
> Ma, e qui ho il primo dubbio grosso : rallenta in quanto
> cambia frequenza o lunghezza d'onda ? Io direi la seconda,
> ma boh, intuisco poi giusto ?

Si, intuisci giusto: la frequenza non cambia: la diminuzione della
velocit� avviene a spese della lunghezza d'onda, che diminuisce.
>
> Infine, er pejo : se c' questo rallentamento, perch la
> luce LINEARMENTE polarizzata che deriva dalla composizione
> vettoriale delle due viene ruotata di un angolo costante
> (fissato lo spazio percorso), e non, invece, ruota a
> velocit costante ?

Evidentemente, per quanto ti ho scritto sopra, perch� in tal caso non
si tratta del fascio "composto", ma del fascio di suo gi� linearmente
polarizzato: quello risultante dalla composizione (se sono corrette le
premesse che fai riguardo al mezzo chirale) farebbe quello che dici
tu.


> ciao

ciao
Luciano Buggio
http://www.lucianobuggio.altervista.org
Received on Sat Dec 04 2010 - 18:54:21 CET

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