Re: Rilflessione e riflessione alla Bragg
Luciano Buggio ha scritto:
> In molti esperimenti, concettuali e non (vedi doppia fenditura), fotoni ed
> elettroni vengono trattati alla stessa stregua.
> Anche gli elettroni sono particelle cui viene applicato il principio di
> indeterminazione, che non hanno una localizzazione precisa finche' non
> vengono rivelati e lo stato dei quali viene completamente descritto, si
> dice, solo da una funzione d'onda.
Tutto questo non signifca pero' che elettroni e fotoni debbano essere
identici in tutto e per tutto. Per es. (ed e' una differenza essenziale)
gli elettroni hanno carica elettrica.
> Ma quando un elettrone si riflette su di una parete, si parla, appunto, di
> riflessione sulla parete.
> In particolare avviene la riflessione *dall'interno* su tale parete,
> quando l'elettrone e' dentro un conduttore, per esempio, ed ha bisogno di
> energia per essere estratto, energia che serve a fargli superare la
> parete, descritta in termini di *barriera di potenziale*, tanto piu' bassa,
> a parita' di altre condizioni, quanto maggiore e' la curvatura della parete
> nella regione in cui esso si trova.
A parte la questione della curvatura, che non ho capito, per un
elettrone le cose vanno cosi' proprio *perche' e' carico*.
> ...
> Perche' non vuoi ammettere che ai confini dellamateria possa esservi una
> barriera di potenziale (magari la stessa che argina gli elettroni, con
> gradiente variabile) buona anche per i fotoni?
Perche' non c'e' nessuna causa fisica per questa barriera.
Perche' l'interazione tra fotoni e atomi e' del tutto diversa da quella
degli elettroni.
> Cos'e' questa schizofrenia, che abbiamo cioe' due teorie diverse per due
> fenomeni sostanzialmente identici?
I fenomeni *non sono* sostanzialmente identici: lo sono solo
superficialmente.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
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Received on Wed Aug 14 2002 - 20:07:33 CEST
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