Re: Nessuno ha mai misurato la velocita' della luce?

From: Massimo 456b <mgx654a_at_libero.it>
Date: Sat, 4 Dec 2021 18:22:10 +0100 (GMT+01:00)

Elio Fabri <elio.fabri_at_fastwebnet.it> ha scritto:
> Wakinian Tanka ha scritto:
> > Questo thread è recente:
> https://groups.google.com/g/it.scienza.fisica/c/14TONhsOuQM
> Mi credete se vi dico che non me ne ricordavo affatto?
> Va detto però che sono intervenuto pochissimo perché il thread era
> assai lungo, la discussione parecchio "diffusa" (ossia su più temi
> insieme) e con alcuni post assai lunghi anch'essi.
> Potete verificare che sono intervenuto pochissimo, perché avevo grande
> difficoltà a seguire il filo e non ero contento della strada che la
> discussione aveva preso.
>
> Del resto la mia posizione sul tema dovrebbe essere nota, e l'ho
> condensata in un articolo che mi pare sia stato citato:
> http://www.sagredo.eu/articoli/sincronizziamo-m.pdf
>
> Molto brevemente: sono d'accordo che la sincronizzazione tra orologi
> in quiete relativa ma posti in punti distinti sia convenzionale.
> Tuttavia la cosiddetta "sincr. standard", ovvero "alla Einstein" ha il
> pregio di essere transitiva (mi pare di ricordare che Bruno affermi che
> questo è vero per qualunque altra convenzione). Inoltre non ho mai
> visto proposte di sincr. che non siano modifiche di quella standard.
> In altre parole, mi pare non si possa definire un'altra convenzione
> senza prima aver definito quella standard.
>
> Se ho capito bene a questo Bruno oppone una sola obiezione seria: che
> l'adesione acritica alla sincr. standard porta all'identificazione tra
> sucessione temporale e succ. causale.
> A lui preme che questa identificazione non venga mantenuta: che la
> succ. causale venga definita a prescindere alla convenzione sulla
> sincr.
> Su questo non ho mai replicato perché tutta la tematica della
> causalità debbo ancora capirla.
>
> C'è però un'obiezione al fare a meno della sincr. tra orologi
> distanti: ciò implica la rinuncia alla definizione di una coordinata
> temporale nello spazio-tempo.
> A mio parere questo signifia distruggere *tutta* la fisica
> relativistica come è stata costruita nel corso di oltre un secolo, e
> non vedo come si possa sostituirla.

il paradosso di De Sitter e' risolvibile solo relativisticamente a
 meno di non vederci doppio.

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Paradosso_di_De_Sitter

Questo dovrebbe dare la garanzia che nelle osservazioni dei
 fenomeni l'uso del tempo assoluto inganna. Che poi gli orologi
 non siano sincronizzabili a distanza non importa.
Piu' che di orologi, nella misura del tempo, si dovrebbe parlare
 sempre di cronometri che partono e si fermano a comando e dove la
 lettura non e' influenzata da c.


> Elio Fabri
>


-- 
ciao
Massimo 
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Received on Sat Dec 04 2021 - 18:22:10 CET

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