Re: Espansione dell'universo e fattore di scala

From: Aleph <no_spam_at_no_spam.it>
Date: Wed, 08 Dec 2010 12:30:08 +0100

luca ha scritto:

...
> Mi potreste far capire meglio quanto segue ?
> R e' un fattore di scala
> b e' una costante (ma poi va via)
> t e' il tempo
> se per esempio avessi t 100 sec
> avrei R = b* 100^(2/3) e dato che b va via........ avrei R =
> 100^(2/3) , R = 21,5 (circa)
> ora questo 21,5 e' un fattore di scala , ma cosa significa
> esattamente ?

Prendi un oggetto cosmico distante e immagina che la sua "proper distance"
 (� la distanza che misureresti con un metro a nastro, si fa per dire :)),
se potessi bloccare l'espansione dell'Universo e congelare le posizioni di
tutti gli oggetti che ne fanno parte) al presente sia, poniamo, 100
milioni di anni luce (m.a.l.).

Il fattore di scala dell'espansione � fissabile arbitrariamente e di
solito (ma non � obbligatorio) si normalizza in modo tale che al tempo
presente to risulti:

R(to) = 1

il che consente di scrivere in generale, ad ogni tempo t:

R(t) = (t/to)^2/3 .

La distanza fisica dell'oggetto cosmico considerato varia in maniera
proporzionale al fattore di scala, ovvero:

d(t) = R(t)*100 m.a.l. = [(t/to)^2/3]*100 m.a.l.
  
In pratica R(t) esprime il fattore di riduzione con cui moltiplicare le
distanze tra gli oggetti cosmici lontani che si misurano al presente, per
ottenere le rispettive grandezze al tempo t.

Saluti,
Aleph




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Received on Wed Dec 08 2010 - 12:30:08 CET

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