Buongiorno, Vichingo ha scritto:
> Consideriamo un ventilatore (o un fon): l'aria che viene spinta fuori � pi�
> "forte" dell'aria che viene risucchiata dentro l'apparecchio; in altre
> parole con una mano (o anche con una fiamma di un accendino) troviamo che la
> velocit� dell'aria � molto maggiore nelle zone dove questa viene allontanata
> dal ventilatore, rispetto a quelle (simmetriche rispetto al ventilatore)
> dove l'aria viene risucchiata.
[cut]
Ci sono alcuni effetti concomitanti.
La geometria del fon e' tale che l'area della sezione trasversa del getto
emesso e' inferiore a quella del getto aspirato, se grossolanamente
ipotizzassimo che la densita' dell'aria entrante fosse uguale a quella
dell'aria uscente, avremmo per la legge di conservazione della massa
che le componenti della velocita' lungo l'asse del fon mediate sulla
sezione trasversa all'ingresso e all'uscita sarebbero in rapporto inverso
rispetto alle sezioni.
L'aria in uscita viene emessa con netta prevalenza lungo la direzione
dell'asse del fon, quella entrante viene aspirata da diverse direzioni,
di conseguenza la sua quantita' di moto media ad una certa distanza
dall'ingresso e' minore di quella dell'aria uscente.
Le palette della ventola all'interno del fon cedono energia cinetica
all'aria entrante e ne aumentano la velocita', questo aumento di velocita'
puo' essere grande a piacere, naturalmente finche' non si raggiungono
i limiti strutturali dei materiali con cui si costruisce il fon, invece il valore
della velocita' dell'aria entrante, per una fissata geometria, e' determinato
e limitato dal valore della depressione generata dalla ventola, che non
puo' superare il valore della pressione atmosferica.
Ciao
--
Giorgio Bibbiani
Received on Sun Jul 28 2002 - 14:34:22 CEST