luciano buggio wrote:
> > Eh eh! Pero` la natura non lo sa, e si comporta in quel modo.
> Devi aggiungere: "secondo le teorie contemporanee".
> Vorrei farti una domanda: Ti faresti buttare sul fuoco per affermare la
> loro assoluta verit�.
> O, pi� semplicemente: mi affermi qui, ora, senza scottarti nemmeno con un
> cerino, che esse sono *assolutamente* vere?
> Scusa la provocazione, ma vorrei che tu fossi meno dogmatico.
Per quello che se ne sa, le teorie attuali descrivono le osservazioni.
Ci sono teorie in attesa di conferma o smentita (e quindi sono ipotesi
di lavoro), mentre altre sono confermate dalle osservazioni. Quella a
cui faccio riferimento qui (la radice quadrata) e` una di queste ultime.
Che poi sia vera e` tutto un altro discorso. Diciamo che mi farei
buttare sul fuoco per affermare che descrive quello che capita. Non si
puo` dire che una teoria e` vera, la cosa non ha senso. Ha senso invece
dire che descrive quantitativamente le osservazioni.
> secondo me quando il problema della divulgazione � totale, vuol dire ch e�
> un problema dei contenuti, da divulgare, non dei divulgatori.
> Ti sfido a dimostrarmi il contrario.
Probabilmente hai ragione. Alcune cose non si riescono facilmente a
semplificare. E allora possono esserci due atteggiamenti estremi:
semplifico al massimo introducendo degli errori, oppure non introduco
degli errori e rinuncio a fare divulgazione. Dove ci si vada a piazzare
in questo continuum dipende da tanti fattori. Tipicamente uno
specialista di una materia e` meno portato a introdurre errori nel suo
campo. Tiene le spiegazioni corrette, e quindi a livello abbastanza
difficile, o addirittura rinuncia in partenza. Uno hobbista invece
introduce errori in quantita`, sia perche' non ritiene che siano molto
importanti, sia perche' (piu` spesso) non si accorge degli errori.
> Il problema � che non si pu� divulgare, coem peraltro continuamente viene
> sottolineato in questo NG in particolare, rinviando, per tutta risposta,
> ai testi specialistici ed ai formulari.
Peraltro non si possono neanche dire cose sbagliate. Al piu` si puo`
descrivere, ma non e` divulgazione. E purtroppo quasi tutta la scienza
(e la tecnologia) contemporanea e` complicata. Le cose facili le hanno
gia` fatte quelli prima :-) (e` solo una battuta, le cose facili
probabilmente non esistono)
> > Forse volevo dire qualcosa del genere: se uno si accontenta di una
> > formula che dia approssimativamente gli stessi risultati sperimentali,
> > allora ci sono tante espressioni che possono andare bene.
> Espressioni che salvano la geometria e l'aritmetica nel discutere e
> predire l'esito di M%M, facendo a meno dell'etere??
> *Ti prego, ti scongiuro, riportamene almeno una.*
L'effetto doppler e` dato da queste espressioni:
1/(1-v/c), oppure 1+v/c, oppure SQR((v+c)/(c-v)), oppure e^(v/c), oppure
1+SIN(v/c), oppure 1+SINH(v/c), oppure SQRT(1+2*TAN(v/c)), oppure ancora
tante altre.
Tutte queste relazioni derivano dallo studio dell'effetto doppler
supponendo che i fotoni si comportino in un determinato modo piuttosto
che in un altro. Tutte danno all'incirca lo stesso risultato.
> Se uno non ha voglia, si accontenta di quello che ha: chi glielo far� fare
> di rompersi un po' la testa per cercare di superare le difficolt� di una
> nuova via?
> Io credo che uno cos� non accetterebbe la nuova minestra nemmeno se fosse
> gi� pronta e salata q.b.
Basta che la nuova via spieghi quello che capita nella realta`, e anche
qualcosa che il modello precedente non spiega. Tieni presente che spesso
una nuova via e` piu` complessa di quella precedente, perche' se ci
fosse un modo piu` facile, sarebbe gia` stato scoperto (almeno in senso
statistico). Hai presente quanti milioni di persone hanno gia` studiato
la fisica?
> > > Devi ancora farmi vedere qual'� questa esperienza rispetto alla quale i
> > > risultati della mia teoria sono sbagliati.
>
> > Tutte le misure di doppler relativistico.
> La velocit�, di recessione, per esempio, degli oggetti celesti, non si
> misura in base allo spostamento delle righe avendo una teoria (la
> Relativit�)?
Non mi riferivo a misure su oggetti celesti, ma a misure di laboratorio.
Non sappiamo qual e` la velocita` di allontanamento degli oggetti
celesti, perche' non sappiamo se da quelle parti la fisica che
conosciamo sia ancora valida.
A un anno luce dalla terra potrebbe esserci una enorme calotta di
formaggio, su cui vengono disegnate le stelle e tutto l'universo che
vediamo. E questa ipotesi non e` falsificabile, e` solo MOLTO meno
probabile di assumere che le leggi della fisica sono le stesse dovunque,
e che le stelle ci siano davvero.
> Nei casi in cui oltre a questo non ci sia altro modo di misurare quella
> velocit�, come si fa a dire che le "misure di doppler relativistico" sono
> corrette?
Misure in laboratorio. Le stelle non esistono, l'universo e` solo un
grosso blocco di formaggio :-)
> Tutto si fonda sull'assunto ceh la relativit� � giusta?
> E se uno non l'accetta?
E` possibile che la relativita` sia sbagliata. Basta trovare un'altra
teoria che spieghi le osservazioni che vengono fatte. Ci sono svariate
teorie non relativistiche che spiegano la dilatazione temporale,
l'effetto del perielio di mercurio, la gravita`... nessuna di queste,
per quel che ne so, riesce pero` a spiegare tutto quanto si osserva,
oppure non sembra corretta da un punto di vista matematico.
> Io mi riferivo alle righe: � possibile che si osservi uno sposgtamento di
> una parte su di un milione del centro di una riga, quando l'individuazine
> del suo centro pone problemi di risoluzione di grado, credo...
Non so quale sia la risoluzione nelle misure astronomiche.
--
Franco
Wovon man nicht sprechen kann, dar�ber mu� man schweigen.
(L. Wittgenstein)
Received on Sat Jul 20 2002 - 18:12:25 CEST