Spesso si sente parlare di energia rinnovabile e specificamente di
fotovoltaico. Con possibilit� di applicazione di pannelli anche nelle case
con contributi pubblici.
Per quanto mi consta l'energia elettrica fotovoltaica viene prodotta da
migliaia di pile che singolarmente erogano tensioni continue molto basse (2
volts). Naturalmente le pile vengono opportunamente collegate a formare
tensioni e correnti pi� elevate ma sempre continue.
Ma con questa corrente cosa si fa? La si accumula in apposite batterie per
utilizzarla quando serve o la si immette direttamente nella rete generale?
E comunque (visto che gli utilizzatori necessitano di tensioni diverse) in
entrambi i casi deve essere convertita da continua in alternata a 50 Hz e
voltaggio appropriato. Ma quanto costano questi "convertitori"? Il loro
costo consente l'installazione di uno di essi in un impianto casalingo?
E dopo la conversione, poniamo in tensione alternata 220 V, 50 Hz, basta
attaccare il generatore cos� creato alla presa di casa per immettere la
corrente in rete e far "girare al contrario" il contatore? Io credo che le
due tensioni (quella della rete e quella del generatore) vadano anche messe
in sincronia di fase con altre attrezzature che non conosco.
Insomma, voglio dire che mi sembra che questa faccenda del fotovoltaico, se
pu� avere un senso economico per i grossi impianti dove si possono fare
grossi investimenti, per gli impianti casalinghi sia solo una moda dove i
costi sono molto maggiori dei benefici. O sbaglio?
Received on Fri Jul 19 2002 - 09:51:19 CEST
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