[Luciano Buggio:]
>Ok. Consideriamo allora l'assorbimento da parte dell'atmosfera terrestre,
>[...] In queste condizioni vedremo spostarsi le righe di
>assorbimento tipiche delle molecole della nostra atmosfera (sovrapposte,
>naturalmente, a quelle tipiche dell'atmosfera dell'astro in moto,
>"solidale" con esso)?
No, non vedo perche'.
>Ma potresti obiettare che sono altri fotoni, qui, ad eccitare gli atomi
>del gas atmosferico, quelli con l'energia giusta, pi� bassa,
Si', quelli che, in un riferimento solidale con una parte del
sole in moto rispetto a noi, avrebbero avuto un'energia (e
una frequenza) tali da non essere assorbiti, ma che grazie
allo spostamento Doppler arrivano giusti.
>ma allora,
>essendo questi "portati" da un'onda rimasta lunga, non osserveremmo lo
>spostamento delle righe a terra.
Perche'? La frequenza va di pari passo con l'energia.
>> Facciamo un po' di conti. A quanto ammonterebbe questa
>> velocita` minima dei fotoni cicloidali?
>Per esempio se sono trasmessi attraverso l'aria, essendo, poniamo, 1.0003
>l'indice di rifrazione, � pari c(1-1/1,0003):
Cioe` circa 90 km/s.
Se le molecole d'aria arrivassero a 11 km/s si
disperderebbero nello spazio. In effetti un calcolo rapido
che spero di non aver sbagliato mi da` circa 1.9 km/s per
l'idrogeno (la molecola piu' leggera e veloce) e 0.5 km/s per
l'ossigeno, a temperatura ambiente. Quindi in base alla tua
teoria l'aria non dovrebbe mai assorbire fotoni, giusto?
>Qual � l'intervallo di variabilit� delle velocit� delle molecole in
>agitazione termica da te considerate? Siamo mnello stesso ordine?
Se le molecole non arrivano a quella velocita` a temperatura
ambiente, dubito assai che possano arrivarci a una frazione
di grado kelvin. Non so pero` quale fosse la sostanza
raffreddata e quanto fosse densa (poco, penso) e quindi quale
fosse il suo indice di rifrazione.
>[...] o forse mi stai chiedendo di entrare nei
>dettagli e di ricostruire tutta la fenomenologia?.
>Cos�, su due piedi:-(
No no, anche seduto. :-)
>Rimangono confinati nel conduttore per via della barriera di potenziale
>che lo delimita, che gli fa da confine, e che agisce sugli elettroni non
>in quanto carihe elettriche, ma in uanto corpi dotati di massa.
Una barriera di potenziale gravitazionale?
Non ci capisco piu' niente...
>Per questa
>barriera gli elettroni non sono invisibili: essa non � fatta di particelle
>rispetto alle quali applicare la condizione posta per l'interazione, ma di
>un gradiente di campo continuo.
Campo elettrico (che non dovrebbero vedere) o gravitazionale
(che non avrebbe neanche lontanamente la forza necessaria)?
>E' lo stesso campo superficiale responsabile della riflessione della luce
>e di altre interazioni della radiazione con la superficie dei corpi.
>Vedi per esempio qui.
>http://www.scuoladifisica.it/Fisica%20One%20Chapter%20Five.html
In generale navigo molto poco, comunque se mi avanza tempo ci
do` un'occhiata.
>> La teoria delle coppie di Cooper mi pare sia abbastanza
>> sviluppata, anche in termini sperimentali.
>E se si potesse fare di meglio?
Se ci riesci...
>Purtroppo so che per essere preso in considerazione dovrei presentare un
>testo con dedotto in formule tutto l'Universo, fenomeno per fenomeno.
Beh, se vuoi "fare di meglio" della fisica attuale, devi
almeno arrivare allo stesso livello esplicativo
(quantitativo), dal che sei ancora ben lontano.
>Io ho sempre chiesto a quei tanti che tu dici se devo fare tutto da solo,
>e nemmeno a questa domanda ho avuto risposta, poich� non se la sono
>onestametne sentita di dirmi:
>"Si, devi fare tutto da solo: dacci le formule (ricavale tu, la teoria �
>la tua) e poi noi giudicheremo."
Non ti pare giusto che ognuno sia libero di percorrere le vie
della ricerca che ritiene piu' promettenti?
Io per esempio non ho intenzione di aiutarti a formulare la
parte matematica della tua teoria in modo coerente con i dati
sperimentali, dato che sono convinto che una tale
formulazione non esista. E` una semplice questione di uso
efficiente del tempo disponibile.
>Le grandi intuizioni che hanno cambuiato la storia del pensiero
>scientifico non sono state quantitative (pensa all'idea di collocare il
>sole al centro del sistema, o di ritenere che un corpo cade per la stessa
>ragione per cui ruota intorno ad un altro).
Praticamente la scienza e` cominciata con Galileo che si e`
messo in testa di voler misurare le grandezze fisiche. Prima
c'erano, appunto, solo idee.
>D'altronde Einstein diceva (cosa che si cita malvolentieri): "Uno
>scienziato non pensa mai per formula"
Perche' comprende le formule, traducendole in un modello
mentale piu' maneggevole, non perche' le ignori; anche cosi'
tra una pensata e l'altra deve comunque tornare alle formule.
Ciao
Paolo Russo
Received on Tue Jul 02 2002 - 23:27:32 CEST