Re: Quantizzazione del momento angolare di un oggetto macroscopico

From: Woodridge <woodridge_at_libero.it>
Date: Fri, 5 Jul 2002 20:43:16 +0000 (UTC)

La tua seconda risoluzione mi sembra abbastanza sensata.
Magari una piccola modifica formale, parlando di differenze di velocita'
legate alla quantizzazione piuttosto che velocita' stesse. Piu' o meno
cosi':

Momento angolare della sfera orbitante: L=mvR
m=massa (nota), R=raggio dell'orbita (noto),
v=velocita' (non assegnata)

Quantizzazione del momento angolare: L=sqrt[l(l+1)]h*
h*=h tagliato
l=0,1,2,3,.... numero quantico

Differenze tra i valori quantizzati di L: dell'ordine di h* o meno;
infatti:
l=0 ->L=0
l=1 ->L=1.41h*
l=2 ->L=2.45h*
l=3 ->L=3.46h*
...

Assumendo allora DeltaL dell'ordine di h*, abbiamo il corrispondente
Deltav, il quanto di velocita':
mRDeltav=DeltaL=h*
Deltav=h*/mR

Con i valori assegnati, si ricava un "quanto di velocita'" dell'ordine
di 10^-33m/s, decisamente non osservabile...

Forse non e' una differenza da poco con quanto avevi scritto tu. Tu
scrivevi mvR=sqrt[l(l+1)]h*... pero' cosi' ricavi v, e' c'e' l... se l
e' grande abbastanza, v diventa macroscopica... capisci da solo che
la strada concettualmente corretta e' quella di ragionare sulle
differenze, sui quanti: sono quelli che devi dimostrare inosservabili. E
come hai visto, del resto, troviamo anche un maggiorante per queste
differenze tra i valori di L (h*, o piu' precisamente 1.41h*).

Saluti

Woodridge


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Received on Fri Jul 05 2002 - 22:43:16 CEST

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