Luciano Buggio wrote:
> Mi pare che VdW individuasse la sua forza attrattiva in uno schema di
> dipolo:
Non so esattamente che cosa abbia fatto VdW, ma mi sembra verosimile
che, considerando che gli atomi neutri hanno momento di monopolo nullo,
sia proceduto passando direttamente al termine successivo, cioe' quello
di dipolo. La cosa all'epoca aveva senso, visto che i modelli atomici
all'epoca prevedevano atomi non esattamente sferici.
> Ricordo di aver letto che,la carica positiva del nucleo si fa sentire
> anche all'esterno attraverso le sezioni della superficie sferica
> ideale di confine quando non � "schermato" dagli elettroni
Ripeto: quando sei al di fuori della regione in cui sono contenuti tutti
gli elettroni il campo e' ZERO. E' vero che la distribuzione di carica
in teoria si estende all'infinito, ma siccome decade esponenzialmente si
annulla molto presto a tutti gli effetti pratici. P.es. nell'Argon in
una sfera di raggio 3.5 A (la distanza in cui il pot. di LJ si annulla,
quindi nettamente piu' vicino al nucleo di quanto non lo sia il fondo
della buca di detto potenziale) e' contenuto piu' del 99,99% degli
elettroni. Ergo, l'effetto elettrostatico per cosi' dire "classico" e'
irrilevante per il potenziale di interazione.
> ma non ho mai capito come ci� pu� produrre un campo di segno diverso,
Infatti non puo', se ti limiti a ragionamenti di fisica classica.
> Questo risulta dal calcolo, o si tratta di una "legge empirica" (come
> � peraltro quella di LJ)?
Il calcolo ti da' la parte attrattiva di LJ come termine dominante a
grandi distanze, quindi non direi che LJ e' un potenziale del tutto
empirico. Ma e' solo questione di terminologia.
Received on Tue Nov 23 2010 - 17:49:24 CET
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