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From: Woodridge <woodridge_at_libero.it>
Date: Fri, 21 Jun 2002 23:25:27 +0000 (UTC)

"Elio Fabri" wrote:
> > Hai dimenticato un'attivita' importante: il fisico teorico scrive in
> > it.scienza. fisica :)
> > Infatti, non so se sbaglio, ma mi pare che tutti i fisici che scrivono
> > qui sono teorici...

"Gianni Comoretto" replied:
> Ti sbagli. Io sono sperimentale che piu' non si puo'. Strumentista
> cacciavitaro "duro".


Lieto di aderire al censimento: sono sperimentale anche io.


"Dottor Jekyll" wrote:
> E i fisici che si occupano di struttura della materia come sono collocati ?
> Forse questi si fanno tutto da soli teoria ed esperimento ?

No, la distinzione c'e' eccome! Ai fisici della materia sperimentali e'
richiesto un certo bagaglio teorico che va al di la del modo migliore di
usare il cacciavite, questo e' vero. Ed e' anche vero che e' richiesto
loro di arricchire questo bagaglio di tanto in tanto con determinate
nozioni "nuove" con una certa frequenza. Ma ci sono questioni e sviluppi
che vanno affrontati necessariamente da un teorico "vero", intendendolo
(posso?) come uno che sa maneggiare dei formalismi non proprio di facile
comprensione per chi non li utilizza tutti i giorni.

Sui costi, "Elio Fabri" wrote:
>Insomma, anche se non ci sono confronti con la "grande" fisica
>sperimentale, e neppure con quella "piccola", anche il mestiere del
>teorico richiede un minimo di disponibilita' finanziaria.

Giusto, sia nel dire che anche la ricerca teorica costa piu' di un pezzo
di carta e di una matita spuntata (cfr. Dottor Jekyll), sia nel ribadire
che costa comunque meno di quella sperimentale.
Non e' infatti vero che con i costi dei computer si superano i costi
degli esperimenti (cfr. Giorgio Pastore); aggiungo tra l'altro che non
e' affatto vero che i teorici acquistano piu' computer degli
sperimentali; azzarderei forse il contrario. Forse e' vero che la
biblioteca di un teorico va arricchita con testi che non sempre sono
acquistati dalla biblioteca della rispettiva universita', e in questo la
spesa per un teorico e' maggiore che per uno sperimentale, ma non credo
di molto (seppur meno, anche gli sperimentali acquistano libri... e non
hanno certo meno spese con gli editori per le pubblicazioni). E' invece
verissimo, almeno cosi' mi risulta, che le spese per i fisici teorici
sono soprattutto legate a viaggi e conferenze, alla necessita' di
incontrarsi e confrontarsi con altri teorici. Anche gli sperimentali
viaggiano, ma solo alcuni e meno dei teorici, per i quali le cosiddette
"spese di missione" sono piu' ingenti.

Se pero' vado al di la' delle semplici parole in quello che scrive
petalo, mi sembra di capire che lei (studentessa di fisica) abbia idea
di seguire un indirizzo sperimentale (ricordo un altro suo post in cui
accennava alla voglia di andare in un laboratorio), e che sia stata
colta dalla paura di sentirsi svalutata (scrive "manovalanza"). Petalo
mi correggera' se interpreto male, ma credo che oltre ad avere risposte
sui rispettivi ruoli volesse qualche chiarimento su questo. Posso dirti
che puoi stare tranquilla. Il fisico sperimentale non fa solo
manodopera. Anzi, spesso necessita' di intuito e creativita' per
"inventarsi" esperimenti nuovi, per migliorare tecniche gia' esistenti,
per trovare soluzioni soddisfacenti a problemi di laboratorio che solo
l'esperienza puo' suggerire... Insomma, lo sperimentale non e' uno che
si limita ad aspettare le ricette scritte da altri e a seguirle alla
lettera. Ciascun settore della fisica (io posso parlare per quello della
materia) ha i suoi bravi fisici teorici e sperimentali, e ciascuno, se
e' capace, puo' dare il suo contributo.
E' invece vero, come dice Elio Fabri (tra i denti, ma potrebbe anche
urlarlo), che c'e' chi non e' all'altezza. Lui lo dice per i teorici,
posso confermarti che ci sono esempi (eccome!) anche tra gli
sperimentali. Quindi, pensa solo a diventare un bravo fisico. Nella
scelta della tua formazione teorica o sperimentale, poi, non seguire
pregiudizi sulla "dignita'" dell'una o dell'altra categoria (ho visto
persone che lo hanno fatto, su una sponda o sull'altra, e si sono
trovati male!), ma solo le inclinazioni che ti ritrovi. Per scoprire
quali sono sfrutta gli insegnamenti dei primi due anni, chiedi lumi ai
docenti che ti sembrano piu' disponibili e ai colleghi piu' anziani che
ti sembrano piu' competenti.
E magari al newsgroup. :-)

Saluti

Woodridge


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Received on Sat Jun 22 2002 - 01:25:27 CEST

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