Luciano Buggio wrote:
>
> Hai accettato di mettere a verifica le previsioni del modello: � quello
> che abbiamo cominciato a fare e che stiamo facendo.
Per scoprire che il vecchio modello non funzionava. Avrei potuto dirti
subito "non funziona", ma non mi avresti creduto.
> Va bene allora quindi quando sopra dici:"effetto doppler che non quadra",
> sei in tema: ovvero, andrebbe bene se tu non saltassi subito alla
> conclusione, quando il dibattito su questo non � ancora concluso.
> Infatti subito dopo mi chiedi:
> >
> > Prova a ricavare le espressioni del doppler e vediamo cosa salta fuori.
> Evidentemente tu non hai provato a ricavarle dal mio modello, sei convinto
> che se le ricavo vengono sbagliate: la tua � insomma una scommessa.
No, ho fatto i conti e quello che si ottiene non e` conforme alle
osservazioni.
Ti faccio vedere un caso semplice. Supponi che ci sia una stella a 6500
anni luce di distanza, che emetta dei segnali con una periodicita` di 3
giorni. Supponiamo che questa stella abbia una bassa declinazione, e
supponiamo ancora di osservarla per tutta una notte, e che transiti in
meridiano dalle parti di mezzanotte. Osserviamola per tutta una notte.
Appena cominciamo ad osservarla, a causa della velocita` di rotazione
sulla terra, ci stiamo avvicinando a lei (a parte tutti gli altri
movimenti), di circa 300 m/s. Al mattino invece ci stiamo allontanando a
300 m/s, e quindi abbiamo una variazione di velocita` durante la notte,
di 600 m/s circa. Nota che mi interessa la variazione di velocita`, non
la velocita` assoluta (c'e` anche la velocita` della stella, della terra
in orbita terrestre...).
In ogni caso riceviamo solo i fotoni che rispetto a noi arrivano
esattamente a c. All'inizio dell'osservazione (quando ci stiamo
avvicinando alla stella) vediamo i fotoni piu` lenti, al mattino, quando
ci stiamo allontanando, vediamo quelli piu` veloci. La differenza di
velocita` e` di 600 m/s su 300,000,000 metri al secondo, che fa 2 parti
per milione. La differenza di tempo di volo dei fotoni lenti rispetto a
quello dei fotoni veloci (lenti e veloci sono quelli che osserviamo noi)
e` di circa 4.8 giorni per percorrere la distanza dalla stella. E questo
vuol dire che osservando tutta la notte la stella, le vedresti fare piu`
di un ciclo intero di luminosita`, cosa che invece non si verifica (BTW
la stella che ho immaginato e` una cefeide, esiste, e si chiama V493,
costellazione dell'aquila).
le altre cose che ti ho citato, sono solo degli hint, da cui puoi vedere
che il modello di tanti fotoni che vanno via a velocita` diverse e solo
quelli che arrivano a c sono rivelati, non funziona.
> II - Sorgente ferma ed osservatore in moto a vel -+w rispetto allo spazio
> assoluto.
> L'onda corrispondente ha lunghezza:
> 2) lambda' = lambda(1+-w/c)
Questa non l'ho capita. Da dove la ricavi? Anche se mi muovo, le cuspidi
che vedo sono sempre distanti lambda, non lambda'. Se viaggio in
macchina parallelo a un treno, ogni vagone lo vedo sempre della stessa
lunghezza, e` il tempo di passaggio di un vagone che cambia.
> 5) nu' = nu*c/(c+-w)
> Questa formula � diversa da quella classica, che �
> 5 bis) nu' = nu*(c-+w)/c
No, quella "classica" e` la stessa tua (e la battutaccia qui sarebbe
d'obbligo: quand'e` che studi un po' di fisica?). In realta` non
funziona a velocita` relativistiche.
> ma, come tu stesso hai osservato in un precedente tuo reply, la
> differenza, trattandosi della luce, � cos� piccola che � probabilmente
> irrilevabile ordinariamente.
Non ha importanza se e` rilevabile ordinariamente, o se e` necessario
fare un esperimento complicato. Se non funziona vuol dire che non
funziona :-)
> Quindi avremo:
> 11) nu' = nu*c/(c+-sceglit�).
> Confrontala con quella generale classica:
> 12) nu' = nu*(c+-w)/(c+-v)
Ma dove l'hai trovata quest'ultima equazione? Quella che hai ricavato tu
deriva da come hai definito la lunghezza d'onda con sorgente o
osservatore in movimento, ma non l'hai ricavata.
Ciao
--
Franco
Wovon man nicht sprechen kann, dar�ber mu� man schweigen.
(L. Wittgenstein)
Received on Sat Jun 15 2002 - 23:45:33 CEST