Luis ha scritto:
> buon giorno professor Fabri, più che altro non sono stato
> capace di mettere le virgole
A me non sembra che si trattasse solo di virgole, ma l'importante è
chiarirsi.
Vale la pena che ti riassuma velocemente genesi e scopi del Q16
(troverai le stesse cose più per esteso nella Premessa)
Primo: non è *assolutanente* un libro di testo, per più ragioni.
Intanto per l'argomento e l'ampiezza.
Si vede che non hai pratica di scuola secondaria: dove mai troverebbe
un insegnante il tempo per trattare tutta quella materia (250 pagine
fitte, non riempite di figure inutili come nei testi oggi correnti)
quando negli ultimi tre anni del L.Scientifico dispone per Fisica di
tre ore settimanali per anno?
Poi il livello non è adatto a uno studente medio.
Il libro era invece concepito prima di tutto per insegnanti, come si
vede dalle molte osservazioni didattiche.
Poi magari per studenti particolarmente brillanti e interessati, a
discrezione dell'insegnante.
> sì perché comprendendo la matematica della fisica, nei miei studi
> universitari, ho compreso molto bene la fisica stessa,
O almeno credi :-)
Chissà se io, cooscendoti meglio, darei la stessa valutazione?
> se tornassi indietro per i miei gusti, studierei matematica, e poi
> fisica
Non sei un caso raro (a proposito, non sai che nei NG ci si dà del tu,
prescindendo da età, qualifiche, ecc.?). Ho conosciuto diversi
studenti universitari che la pensavano allo stesso modo. Non di rado
però hanno poi abbandonato la fisica per la matematica.
Curioso che non mi ricordo di aver mai visto qualcuno che facesse il
percorso inverso, tranne il sottoscritto: sono passato da mat. a
fisica al terzo anno.
> in questo mi sento distante da lei, nel senso che la sintesi e
> l'analisi della matematica che sta "dietro" la fisica, e il modello
> che ne deriva per me è tutto, oltre all'aspetto descrittivo dei
> fenomeni, che è parte imprescindibile. ma terrò conto della sua
> osservazione assolutamente, per tararmi meglio, andando oltre questa
> mia (de)formazione mentale
Mi hai fatto venire in mente Faedo, che di sicuro non hai mai sentito
nominare.
Era prof. di Analisi a Pisa negli anni '50-'60 del secolo scorso, e
poi fu anche Rettore.
Per ragioni che non sto a spiegare avevo frequenti contatti con lui, e
una volta gli sentii dire che la fisica era una scienza descrittiva.
Se non fosse stato prof. ordinario e io un semplice prof. incaricato,
l'avrei rimbeccato energicamente. Ancora mi stupisco, dato il mio
carattere, di essere riuscito a trattenermi :-)
> volevo studiare proprio sul suo :)
> non la seguo neanche in questo
Appunto. Ti ho spiegato che il Q16 non è un libro di testo.
Aggiungo che non ho mai neppure pensato di poter scrivere un testo per
i Licei.
Sapevo bene che nessun editore me l'avrebbe pubblicato, e che se anche
per assurdo qualcuno ci avesse provato, sarebbe stato un completo
fiasco presso gli insegnanti.
(Com'è stata un fiasco - l'ho saputo in via confidenziale - la
traduzione di "Spacetime Physics" che ti ha opportunamente consigliato
Franco.)
> grande comunicatore però
E con questo hai detto tutto.
> questo?
> https://www.sagredo.eu/
Questo è solo il link al mio sito dove trovi un po' di tutto. I due
corsi sono
http://www.sagredo.eu/lezioni/afrel
http://www.sagredo.eu/lezioni/irg
> ottimo grazie infinite
Le slides sono in
http://www.sagredo.eu/Idro-2007
http://www.sagredo.eu/PI-14-fismod/Pisa-2014-fismod-n.pdf
for n := 1 to 3
Aggiungo un criterio generale per capire quando (secondo me) hai
davanti un libro di vera fisica o no.
Non conta quante formule e quanti e quali discorsi ci trovi.
Conta molto di più se e quanto ci trovi descritti esperimenti, con
dati quantitativi.
E poi quanto è frequente il ricorso a numeri, nel senso di grandezze
fisiche di cui si danno valori numerici oppure ordini di grandezza.
Quando ci sono parti "teoriche", ossia calcoli matematici più o meno
sviluppati, se si danno condizioni di validità, livelli di
approssimazione e simili.
--
Elio Fabri
Received on Mon Dec 20 2021 - 16:31:39 CET