Re: Termodinamica

From: Lorenzo Lodi <lodilory_at_tiscali.it>
Date: Sat, 8 Jun 2002 15:30:54 +0200

Elio Fabri ha scritto nel messaggio <3CFFB253.FFAEBE07_at_mclink.it>...
[...]
>Seconda: l'uso delle f.d. non e' soltanto "piu' elegante": e' la
>matematica giusta e necessaria, e a non usarle si fa solo dei gran
>casini: d dritte e storte, derivate parziali non si capisce mai bene
>rispetto a che cosa, e altre amenita' matematiche varie. Certo: i fisici
>si sono abituati da tempo a pasticciare con la matematica arrangiandola
>come capita per arrivare bene o male in fondo ai conti; ma se questo sia
>didatticamente non solo formativo, ma anche davvero piu' facile ... io
>ho molti dubbi.
>Ma riconosco che questo e' un punto che mi distanzia da molti miei
>colleghi.

Io sono al terzo anno di scienza dei materiali e la termodinamica
(classica) cosi' come mi e' stata insegnata non riesco a sopportarla
(perche' non la capisco); Fino quando si tratta dei pochi
capitoli che si fanno a Fisica generale I sul ciclo di Carnot ecc. uno li
digerisce senza troppi problemi, invece la termochimica e la chimica fisica
veramente le odio.
Mi sembra ci sia una gran confusione e che nessuno
(neanche i professori) sappia bene il senso di quello che sta facendo. La
matematica usata, se pure si puo' chiamare matematica, e' brutta e confusa;
la regola della catena per la derivata di una funzione composta e' per i
piu' una formula arcana e misteriosa che si applica piu' o meno alla cieca.
Si chiamano con lo
stesso nome sia una funzione che il valore da lei assunto di corrispondenza
di
certi argomenti, oppure due funzioni diverse che assumono lo stesso valore
in corrispondenza di
certi argomenti, o ancora variabili indipendenti e le corrispondenti
funzioni che le associano ad un altro set di variabili, e tutto cio,
naturalmente, senza che nessuno lo abbia mai chiarito in precedenza.
E poi i vari infinitesimi, le "d" barrate, le frasi come "riferirsi ad un
incremento infinitesimo affina e presisa matematicamente il significato
intuitivo di reversibilita'", dimostrazioni verbali la cui formalizzazione
precisa mi sfugge totalmente, una nebbia sui fondamenti della materia e sul
suo rapporto che la meccanica, una miscela di ragionamenti termodinamici e
di meccanica statistica,
nebulosi (almeno per me) riferimenti ad una idea di "disordine" di un
sistema che a quanto pare tutti capiscono tranne io.
Per me una formulazione matematica precisa e' condizione necessaria per
capire la fisica che si vuole descrivere, mentre qui non ho trovato
chiarezza ne' formale ne' logica.
Piuttosto esasperato ho cercato di interessarmi alla questione e ho visto
che non
sono solo io che trovo la termodinamica (cosi' come e' fatta normalmente)
pazzesca ma anche altri in particolare Truesdell e la scuola della
termodinamica razionale; un documento interessante di Drago A., Iacono P., e
Lopez C. dal titolo "L'assiomatica storica della termodinamica di Truesdell
e Baratha: Esposizione sintetica ed analisi critica" pubblicato sul
"Giornale di fisica" di ottobre 2001 si trova qui:
http://www.sif.it/itreviews/giornalefis-en.shtml#online
Ad es. si legge nell'abstract:
"Dal 1970, a pi� di un secolo dalla nascita della termodinamica un autore
(Truesdell II p. 79-83) ha evidenziato la grande difficolt� dei teorici
della termodinamica ad esprimersi con la matematica ben nota del loro tempo.
[...]la termodinamica � carente di una "sana matematica analitica" e che
nessuno dei suoi autori (neanche il grande meccanicista e matematico Kelvin)
ha saputo colmare questa lacuna."

A cio' aggiungete che l'interesse che sono riuscito a suscitare in compagni
e/o professori e' praticamente = zero e grandi difficolta' nel trovare i
testi di interesse (ad es. Rational thermodynamics di Truesdell) che in
pratica li ho solo potuti sfogliare ma non studiare (e comunque non si
tratta di corsi veramente introduttivi e non trattano nel dettaglio gli
argomenti che mi interessano) e capirete che possa essere frustrato.
ad uno dei prof. (chimico che ha insegnato termod. chimica) ho anche provato
a fare una discussione ma non
sapeva cosa o chi fosse Caratheodory o la termod. razionale e si e' anche
stupito quando
gli ho detto che sui libri di matematica "di solito" non si scrivono d
tagliate e cose del genere... (altro che parlare di forme diff.!) l'ho
piantata li' quasi subito, tanto...
Scusate lo sfogo (forse ho esagerato) e la confusione che e' presente
in questo caotico post ma purtroppo per me ho dovuto seguire diversi
corsi di chimica fisica e sono stati una sofferenza atroce, uno peggio
dell'altro, e non penso neanche la colpa sia (tutta) da imputare ai
corsi particolari ma alla intera disciplina che mi sembra stia in quanto
a rigore e chiarezza ad anni luce di distanza rispetto ad es.
all'elettromagnetismo o la meccanica. Spero solo in vita mia
di non avere piu' niente a che fare con la termodinamica.

Lorenzo
Received on Sat Jun 08 2002 - 15:30:54 CEST

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