"Gabriele de Chiara" <gadec_at_libero.it> wrote in message
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Mi soffermo solo su di un punto, perch� mi pare che il nocciolo della
questione stia tutto qui.
(cut)
> Luciano Buggio ha scritto:
>
> > Mi pare che questo implichi che la risposta, in termini di accelerazione
> > indotta, ad un campo elettrico esterno costante con le linee parallele,
> > dipende dalla direzione in cui � disposto rispetto a questo nostro
> > strano oggetto. Esso verr� accelerato tanto meno quanto pi� allineato
> > sar� il campo esterno con la direzione del moto.
>
> Io non capisco perch� per guardare la dinamica dell'elettrone guardi il
> campo generato dall'elettrone stesso. Mi spiego meglio: oltre al campo
> generato dall'elettrone devi guardare l'effetto del campo esterno.
>
> Io credo che il campo esterno vede l'elettrone sempre con la stessa carica
> qualunque sia la velocit� quindi il suo effetto � sempre lo stesso. D'altra
> parte le equazioni che regolano la dinamica dell'elettrone non sono quelle
> di Newton quindi non ti puoi aspettare un'accelerazione proporzionale al
> campo.
In effetti la mia proposta sottintende un concetto del tutto nuovo.
Dunque: La diversa lunghezza delle frecce del diagramma del campo di una
particella carica in moto indica la sua diversa capacit� nelle varie
direzioni di attrarre (o di respingere) un'altra particella carica.
Questo viene accettato?
Mi pare fche gi� questo sia un cocetto nuovo: pensate, se una carica �
situata nello spazio "a fianco" dell'elettrone (o quel ch e') in moto
viene attirata (o respinto) di pi�, ed in ragione della maggiore densit�
da quel lato del campo prodotto dall'altra aprticella) che se si
trovasse davanti o di dietro.
Questo � pacifico, o no?
Allora, se questo non pare demenziale, perch� deve apparirlo l'ipotesi
complementare?
Come la paritcella carica attrae (o respinge) di pi� in una direzione
che in un'altra, non capisco perch� non debba anche *farsi attrarre* (o
respingere) di pi� in quella direzione dal campo di un'altra particella
(cio� da un campo esterno).
Voglio esere ancora pi� convincente con una domanda.
Nel caso delle due particelle (una col campo schiacciato e l'altra no)
come immagini la loro interazione in termini di moto risultante?
Cio�, se la prima particella � affacciata col suo "campo rarefatto"
all'altra, nel riferiemento del loro moto inizialemente comune
(chiaramente la seconda � ideale, anche il suo campo, dato che corre
anch'essa, dovrebbe essere "schiacciato") si attirano con la stessa
forza? La seconda vi avvicina (o si allontana) alla prima con la stersa
accelerazione con cui la prima si avvicina alla seconda?
Ma si pu� essere ancora pi� persuasivi (uscendo nel contempo
dall'astrazione per quanto riguarda l'isotropia radiale della seconda
particella).
Si � stabilito che se le due cariche sbilanciate col lor campo sono una
davanti all'altra si attireranno con debole forza, se sono afiancate con
grande forza.
*Chi attira chi?* - *Chi si fa attrarre da chi?"
Dire che "si attraggono" l'una con l'altra con maggiore o minore forza
non equivale a dire che "si fanno attrarre" l'una dall'altra con
maggiore o minore forza?
Insomma "attrarre" (o respingere) o "farsi attrarre" (o respingere) non
sono perfettametn ecomplementari?.
Perch� trovi strano che nella direzione cui il campo di una carica � pi�
rarefatto la carica interagisca diversamente con un campo esterno? Io mi
stupirei del contrario.
Ciao.
Luciano Buggio
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Received on Wed Jun 05 2002 - 16:29:01 CEST