Re: Come la definire una trasformazione reversibile?

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Fri, 19 Nov 2010 21:26:25 +0100

carlo spinelli ha scritto:
> Che cos'� una trasformazione reversibile?
>
> Dire che � una trasformazione rappresentabile come una linea nei
> diagrammi pV (o simili) mi sembra scorretto, anche un'espansione
> libera lo �, pur di scegliere il foro che collega i due recipienti
> piccolo abbastanza (tanto piccolo da soddisfare a sufficienza il
> nostro desiderio che ad ogni istante) ciascun contenitore sia
> caratterizzato da stati ben definiti.
Qui l'errore sta nel non aver definito con chiarezza il *sistema* di
cui stai studiando le trasformazioni.
Se il sistema e' uno solo dei due recipienti, hai a che fare con un
sistema _aperto_ (varia la quantita' di molecole che contiene) e non
si puo' applicare il diagramma PV.
Se intendi per sistema l'insieme dei due recipienti, allora questo
*non e'* in equilibrio e non e' rppresentabile da un punto nel
diagramma PV.

> D'altro canto all'obbiezione che in un tale sistema i parametri
> termodinamici sono diversi nei due contenitori, potrei replicare con
> un esperimento in un contenitore solo, nel quale � posato un piatto
> rotante che si ferma lentamente per attrito con il suolo e l'aria. Pur
> di scegliere coefficienti di attrito sufficientemente piccoli possiamo
> soddisfare la nostra richiesta di "ben definitezza in ogni istante"
> dei parametri termodinamici
In questo esempio avrai uno strato di aria vicino al piatto in cui
certamente non hai equilibrio e non puoi definire un preciso stato
termodinamico.

> Nonostante abbia cercato in molti libri non sono mai riuscito a
> trovare un definizione soddisfacente di trasformazione reversibile.
Io direi che devi proprio usare alla lettera il significato di
"reversibile".
Occorre che il sistema passi per stati termodinamici definiti, e
occorre poi che la trasformazione possa essere invertita conuna
variazione piccola a piacere di qualche parametro esterno
(temperatura, pressione...)
                     

-- 
Elio Fabri
Perche' tu devi pur sapere, aggiunse, mio ottimo Critone, che parlare
scorrettamente non solo e' cosa brutta per se medesima, ma anche fa
male all'anima.
Received on Fri Nov 19 2010 - 21:26:25 CET

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