Re: Cariche trasportate (campo apparente?)
"Luciano Buggio" <buggiol_at_libero.it> wrote in message news:<205e6d8b5a2c29ca7dbe218cf949094f_9459_at_mygate.mailgate.org>...
> "gianni morando" <gianni2_at_virgilio.it> wrote in message
> news:b4fe4930.0205241010.64686ab1_at_posting.google.com
> >
> > Una carica elettrica, solidale con l'osservatore, non produce campo
> > magnetico, sebbene sia trascinata nello spazio dalla terra e dal sole.
> >
> Nel caso di un fascio rettilineo di elettroni nel vuoto(tipo raggi
> catodici)che, preventivamente accelerati da una ddp, escono dal tubo
> (quindi gli elettroni viaggiano non accelerati in linea retta) produce
> campo magnetico? Se si, non siamo in nessuno dei due casi da te
> contemplati.
> Luciano Buggio
Nella legge di Biot e Savart, l'induzione magnetica (generata da un
filo "rettilineo" i cui estremi vanno all'infinito) � proporzionale
alla corrente, che attraversa il filo, ed inversamente proporzionale
alla distanza dal filo.
Il fascio rettilineo di elettroni (raggi catodici) che esce da un
qualunque monitor dovrebbe, pertanto, generare un campo magnetico.
Ponendo un ago magnetico davanti un monitor, per�, l'ago NON SI MUOVE
(prima e dopo lo spegnimento del monitor).
Domande che mi son posto: gli elettroni sono trattenuti dallo schermo?
L'aria "assorbe" gli elettroni?
Un rivelatore di bassa frequenza, invece, "impazzisce" per l'intensit�
delle radiazioni rilevate fino ad una distanza di 30-40 cm!
Penso, quindi, che bisogna distinguere i "circuiti aperti" (elettroni
lanciati nel vuoto) dai "circuiti chiusi" (sottoposti a differenze di
potenziale).
bye, Gianni
Received on Sun May 26 2002 - 08:21:42 CEST
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