(wrong string) � TEMPO=INVECCHIAMENTO .

From: giofra <giofra_at_freemail.it>
Date: Wed, 22 May 2002 13:54:57 GMT

> > io stesso giofra giofra_at_freemail.it
> > ho scritto nel messaggio
> > news:Pe7F8.72543$US3.1592634_at_twister1.libero.it
> > Mi sa che hai capito ben poco di quello
> > che � scritto nel messaggio di apertura
> > di questo thread, visto che con altre parole
> > gli abitanti del pianeta Zeta ci hanno mandato
> > a dire:

> Fabio Cillo fabio.cillo_at_tiscali.it
> ha risposto nel messaggio
> news:acemq8$cv1$1_at_lacerta.tiscalinet.it
> Giovanni, ti ho risposto cos� perch� quel
> discorso che hai fatto � semplicemente
> identico alla condizione relativistica dei
> gemelli, tranne per il fatto di voler per forza
> rendere uguali il tempo di vita di tutti.
> E' inutile che estendi il paragone tempo ad
> un altro punto di riferimento che sia, anche
> alla vita stessa di un fantascientifico pianeta Z
> come lo chiami tu, il tempo si comporta
> relativamente all'individuo che tu analizzi.

Quello che si legge nel messaggio di apertura
di questo thread l'ho scritto per far comprendere
che il tempo � solo una semplice
VARIABILE di COMODO.

Variabile di comodo che qui sulla Terra � SPAZIO,
ovvero gli spostamenti di un punto solidale appunto
con la Terra, nel moto di quest'ultima intorno al
suo asse polare.

Mentre sul pianeta Zeta tale variabile di comodo non
� nemmeno una grandezza fisica, visto che viene
tirato in ballo l' INVECCHIAMENTO.

Un invecchiamento che ha per� la particolarit� di
essere regolare, ciclico e familiare.

E che poi sono i requisiti ideali della variabili di
comodo da spacciare come TEMPO.

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#
#

> > "Cari terrestri siete degli stupidi a stare dietro
> > alla teoria della dilatazione del tempo degli
> > orologi in moto e per gravit�, visto che il
> > tempo � un'invenzione, ovvero una semplice
> > variabile di comodo che serve per valutare
> > gli incrementi delle grandezze fisiche e per
> > mettere ordine negli eventi.

> Quella aggettivo stupido mi sembra inappropriato
> visto che alla fine tu dai a loro lo stesso un punto
> di riferimento e giustamente suddividi quel tempo
> nella quotidianit� delle cose, ma quello che non
> varia � appunto il concetto di relativit�, quindi
> ritorniamo sempre allo stesso discorso.

Per gli abitanti del pianeta Zeta la dilatazione del
tempo determina la dilatazione del loro INVECCHIAMENTO,
visto che sul loro pianeta la variabile di comodo TEMPO
viene abbinata appunto all'invecchiamento che l� da loro
� regolare ciclico e familiare.

Per cui se la teoria della dilatazione del tempo
negli orologi in moto fosse vera, ci� vorrebbe dire
che, se un certo signor X del pianeta Zeta si fa un
bel viaggetto a velocit� relativistica, ci� comporta
che, dilatandosi il TEMPO, si dilata l'INVECCHIAMENTO
di tutti gli abitanti del pianeta Zeta, visto che sul
pianeta Zeta abbinano il TEMPO alla variabile di
comodo INVECCHIAMENTO.

#
#
#

> > Se infatti fosse vera la vostra teoria, visto che
> > noi abbiniamo il tempo all'invecchiamento,
> > ci basterebbe mandare uno di noi nello
> > spazio in un viaggio a velocit� prossima a
> > quella della luce, per vedere d'incanto la
> > vita di ognuno di noi prolungarsi a dismisura
> > qui sul pianeta Zeta."

> Infatti la vita su quel tuo fantasioso pianeta
> Zeta rimarr� lunga uguale ed invariata perch�
> � cos� che loro la vivono.

Se si dilata il TEMPO si dilata anche l'INVECCHIAMENTO
sul pianeta Zeta.

> Ma anche l'ipotetico viaggiatore avr� una vita
> lunga identica agli altri, solo che lo scorrere
> del tempo sar� diverso tra lui e gli abitanti
> su Zeta.

Siccome quello che in sostanza si dilata �
l'INVECCHIAMENTO, se fosse vera la teoria
della dilatazione del tempo negli orologi in
moto, l'invecchiamento del signor X si dilaterebbe
identicamente a quelli dei suoi consimili
rimasti a casa sul pianeta Zeta, e per esempio
in modo IDENTICO a quello di un suo gemello.

Col che verrebbe anche annullato il famoso
PARADOSSO dei GEMELLI, visto che quando ritorner�
a casa il signor X, sebbene abbia viaggiato a velocit�
prossime a quelle della luce, trover� il suo gemello
invecchiato tanto quanto lui stesso.

Conclusione:

Per gli antichi Greci, ma non per noi
Moderni, il movimento poteva solo essere
fluente e continuo, ed � solo per questo
che hanno dato corpo ad una matematica
del CONTINUO e del DISCRETO, elaborando
il concetto del TEMPO, che, via via nei
secoli, si � trasformato in una propriet�
della realt�.

Oggi sappiamo che il movimento a scatti
� concepibilissimo (vedi: cinema, Tv,
computers e robot), e alcuni esperimenti
sembrano confermarlo.

Per cui bisogna darsi da fare, non solo
per dire ai fisici che � ora di smetterla
con le teorie della realt� fatta del
CONTINUO SPAZIO-TEMPO, ma anche per
rifondare la MATEMATICA nei suoi aspetti
NON SOSTANZIALI, ma SOLO FORMALI,
per adeguarli alla presa di coscienza
che diverr� sempre pi� comune, e
secondo la quale
la REALTA' � SOLO e SOLTANTO DISCRETA.


Giovanni.
Received on Wed May 22 2002 - 15:54:57 CEST

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