elaborazione dei dati

From: stefjnoskynov <stefjnoskynov_at_inwind.it>
Date: Mon, 20 May 2002 11:46:37 +0200

chi di voi frequenti o abbia frequentato la facolt� di fisica sicuramente
ricorder� gli esami di fisica sperimentali, detti anche fisichetta 1, 2,
ecc. oppure esp.1, esp2 ecc.). B� ricordata l'elaborazione dei dati
sperimentali? B� a me vengono dei dubbi proprio in merito a queste cose.
A fisichetta uno mi hanno insegnato che le cifre significative da
prendere in considerazione sono due dopo l'ultimo dopo la virgola. Ad
esempio se ho un incertezza statistica di 0,004571 io mi accontento di 4
cifre decimali e la mia incertezza diventa 0,0046. Perch� due cifre dopo
lo zero? L'unica spiegazione che mi viene in mente � quella secondo cui
riportano su grafico i dati presi io potr� evidenziare massimo una parte
su cento dell'errore relativo alla misura presa, ma se cos� fosse questo
metodo servirebbe solo x rendere la vita + facile agli studenti di
fisichetta. In realt� in ogni misura che si prende ci sono delle cifre
che hanno ragione di essere tenute in considerazione ed altre che hanno
una fluttuazione puramente casuale e quindi devono essere scartate.
Suppongo che nella rilevazione delle incertezze sperimentali ci sia
un'altro metodo + lungo e + accurato per capire quante cifre vanno prese
in considerazione, giusto? Se cos� potreste darmi una sintetica
spiegazione?
Un'altra cosa: quella relazione che ci fanno utilizzare per dederre le
incertezze sperimentali � una funzione di Taylor approssimata al primo
ordine. Quanto in realt� � utile quella relazione nella elaborazione
statistica dei dati in un vero esperimento di fisica? Forse � troppo
approssimata, non � vero? Oppure si utilizzano metodi diversi a seconda
delle misure che stiamo prendendo?
Vi ringrazio per la gentile attenzione.
-- 
<<<<<stefjnoskynov>>>>>
Received on Mon May 20 2002 - 11:46:37 CEST

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