Re: Un intepretazione personale della velocità della luce

From: gianni morando <gianni2_at_virgilio.it>
Date: 16 May 2002 09:09:01 -0700

Ho scritto in un post precedente che la natura tiene conto, in tutti i
suoi fenomeni, della dimensione degli oggetti, in particolare ho fatto
riferimento al tempo.

Nessuno � riuscito a confutarmi il principio secondo cui al diminuire
delle dimensioni, gli oggetti tendono a diventare pi� veloci, gli
orologi (comunque costruiti, ma a scala) misurano un tempo sempre pi�
veloce e addirittura la vita conferma il fenomeno con un enorme mole
di dati.
 
Avevo pure fatto l'esempio mosca-uomo, in cui si evidenziava come la
mosca si riproducesse in tempi brevissimi rispetto all'uomo, muovesse
ali ed arti ad una velocit� elevatissima, avesse tempi di reazione da
10 a 20 volte superiori a quelli dell'uomo ed avesse una "velocit�
dimensionale" superiore a quella sviluppata dall'uomo. Si era posto il
problema se la vita di una mosca fosse lunga quanto quella di un uomo,
tenuto conto della velocit� del tempo e c'� stato pure qualcuno che ha
condiviso in parte questa idea.

A questo punto mi � sorta la strana idea che anche per le onde em
accadesse la stessa cosa. A questo fine ho cominciato ad imbastire la
dimostrazione, sperando nell'aiuto di qualcuno.
Sono piovute giuste critiche che mi hanno fatto riflettere
ulteriormente e sono arrivato ad imbastirne una nuova:

Fra due onde em, B a frequenza doppia di A, l'onda B ha lunghezza
d'onda l met� della A ed un "tempo dimensionale" met� della A,
definendo "tempo dimensionale" il tempo impiegato dall'oggetto a
percorrere la sua stessa dimensione.

Nel caso delle onde em, l'onda B (pi� piccola) percorre nell'unit� di
tempo una distanza doppia di A, quindi � (dimensionalmente) pi�
veloce, pur avendo sempre la velocit� convenzionale (c) uguale ad A.

Attendo nuove critiche.

grazie, Gianni
Received on Thu May 16 2002 - 18:09:01 CEST

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